“Davanti a Dio conta il cuore”

Chiesa gremita e tanti volti rigati dalle lacrime. Una intensa e partecipata commozione ha segnato l’ultimo saluto a Roberto Valducci svoltosi stamane nella chiesa di Santa Maria di Castelvecchio a Savignano sul Rubicone.

La Messa, celebrata da don Romano Nicolini e don Silvano Rughi, quest’ultimo parroco storico del colle ora a riposo presso la casa del clero di Rimini e legato da una lunga amicizia all’imprenditore e alla sua famiglia, ha visto presenti oltre alla famiglia, ai concittadini e agli amici, i dipendenti della Valpharma, moltissimi imprenditori del territorio,  i sindaci del Montefeltro Stefano Zanchini di Novafeltria, Luigi Cappella di Casteldelci, Mauro Giannini di Pennabilli,  Francesca Ugolini di Talamello e Nicola Dellapasqua vicesindaco di Savignano e il presidente del Consiglio Comunale Lorenzo Silvagni, il marchese Guelfo di Bagno, il vicepresidente dell’Accademia dei Filopatridi Vittorio Menghi Sartorio, il presidente del Lions Club Rubicone Davide Gori.

 “Ricordiamoci che tutti siamo condannati al trapasso” – ha esordito don Silvano Rughi nella sua intensa omelia . “Se siamo qui oggi è perché crediamo nella potenza della fede e nel Signore morto e risorto per noi. Ci sono con noi tante autorità e persone titolate, con responsabilità. Ma allora, quando noi saremo nella casa del Padre, in quel luogo di beatitudine, di serenità, di pace, non ci saranno più queste distinzioni. Non ci saranno lutti, lacrime, differenze, divisioni. ‘Vado a preparavi un posto’, ha detto Cristo ai suoi. Che meraviglia, tutti noi siamo incamminati verso quel posto”. Un invito alla fede autorevole quello più volte ripetuto dal sacerdote che ha poi proseguito ricordando le doti umane dell’imprenditore morto due giorni fa e in maniera veloce e piuttosto improvvisa, lasciando un grande vuoto in chi lo conosceva. “Roberto Valducci  ha fatto del bene in silenzio. Nei miei numerosi viaggi in Africa – ha raccontato don Rughi – presso la missione di Marilena Pesaresi a Mutoko, in Zimbabwe, ho visto i camion di Valpharma con i medicinali anti HIV. Da questo signore sono stati donati per quella gente. Poteva sembrare uno di poche parole,  a volte poco espansivo, ma davanti al Signore conta il cuore, quello che l’uomo si porta dentro”.

Prima della benedizione finale altri hanno voluto offrire il loro omaggio all’uomo, all’imprenditore, al concittadino, all’amico.  Edoardo Maurizio Turci, bibliotecario dell’Accademia dei Filopatridi ha detto:  “Roberto Valducci aveva doti umane ma era anche un grande industriale, un mecenate, un imprenditore illuminato, una persona autentica. Tendeva la mano a chi aveva bisogno. Un esempio per le nuove generazioni”.

“Il Lions Club Rubicone ha perso un socio attivo, presente e interessato” ha detto il presidente Davide Gori ricordando come il club avesse conferito a Valducci il premio Melvin Jones, prestigioso riconoscimento che il Lions conferisce in rari casi.

Affettuoso l’omaggio dei dipendenti di Valpharma che hanno voluto ricordarne il buon umore, l’allegria, la giovialità, l’ottimismo. “Un personaggio geniale, che amava raccontare barzellette – ha detto una giovane dipendente dall’altare – che si divertiva al lavoro e consigliava a tutti di fare altrettanto. Ci manca tanto”. 

Infine il pensiero delicato di una amica di famiglia a nome della figlia Alessia che ha poi voluto personalmente condividere con l’assemblea l’affetto per il padre. “Grazie papà, tu hai fatto il bene per il bene, sei stato un uomo energico, vitale, pieno di entusiasmo, che nella vita hai sempre costruito. Grazie per essere stato il miglior papà che potevo avere e per averci reso migliori, come sei tu. Cercheremo di portare avanti le tue idee e i tuoi sogni”.

La salma sarà cremata. Le ceneri saranno custodite nella tomba di famiglia nel cimitero di Savignano sul Rubicone.