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Davide Saitta: “La mia fede e la risposta inattesa del Papa”
Lo dice così, a fine intervista, Davide Saitta. Dopo aver parlato del suo addio alla Consar Ravenna sancito qualche settimana fa, dei suoi anni ravennati, del lockdown passato con la figlia Noemi (13 mesi) e di quella sua lettera a Francesco che lo ha portato sulle pagine di tanti giornali e radio nazionali per il suo desiderio di celebrare il Natale con la sua famiglia, nonostante la trasferta a Trento prevista proprio per il 25 dicembre, l’ex capitano rivela: “Ah, poi il Papa poi mi ha anche risposto, eh…”.
Come? Ma quando è successo?
A fine dicembre. Mi ha dato la sua benedizione: anche per mia figlia Noemi e mia moglie Nicoletta. Mi ha scritto che sarebbe stato opportuno non giocare a Natale e che mi esprimeva la sua vicinanza. Una lettera con la sua firma: la tengo tra le cose più preziose.
Ma non l’ha mai detto a nessuno…
Con quella mia lettera ho cercato di esprimere quel che avevo dentro, i miei valori. Avrei potuto “cavalcare l’onda” (dopo pochi giorni di clamore mediatico Saitta si è chiuso in silenzio stampa, ndr), ma non volevo diventare un personaggio. Scrivere al Papa era l’ultimo tentativo per cercare di spostare la partita, dopo le tante richieste che avevo inoltrato agli “organi competenti”. Non è stato facile esporsi per me. L’ho fatto solo a inizio dicembre, dopo che avevo deciso di lasciare perdere. Una sera ho visto mia figlia addormentata vicino al presepe e mi è nato un grido dentro che non ho saputo soffocare… Credo che dobbiamo combattere per ciò in cui crediamo. Non mi sarei sentito coerente se non l’avessi fatto…
Per continaure a leggere l’intervista, cliccare il link qui sotto:
httpss://risveglioduemila.it/2020/05/davide-saitta-la-mia-fede-e-la-risposta-inattesa-del-papa/