Cesena
De Pascale ha presentato il suo programma su salute e sanità
Il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra Michele De Pascale ieri ha presentato il suo programma in dieci punti su salute e sanità a Cesena. Fra i tanti simpatizzanti, politici, amministratori locali e addetti ai lavori presenti al Palazzo del Ridotto, anche i sindaci amici Enzo Lattuca, di Cesena, e Matteo Gozzoli, di Cesenatico.
“Il nostro Servizio sanitario regionale – ha detto De Pascale – ha prodotto risultati importanti ma è sempre più evidente la sua difficoltà a far fronte alla domanda espressa dai cittadini”. Da qui, la volontà di mettere il tema al centro del programma.
Al primo punto del documento presentato si legge: “È fondamentale sapere come si può vivere in salute ed evitare, o quantomeno ridurre, la probabilità di ammalarsi di molte delle malattie più frequenti”, attraverso il “contrasto dei comportamenti a rischio“. Poi si afferma che “prevenire le malattie è creare salute” e che “la diagnosi precoce è possibile con gli screening oncologici e i relativi accertamenti”.
Al terzo punto si legge che serve “una rinnovata centralità della Regione imperniata su un Assessorato che è sede e capofila di una cabina concertativa”. Da qui l’affermazione, al quarto punto, che “l’esercizio di una rinnovata ed efficace leadership regionale necessita di una tecnostruttura competente ed efficiente”.
Al quinto punto si ravvisa la necessità di “una reale centralità della persona da assistere e da servire nell’eccellenza delle cure appropriate e di qualità”.
Nel programma, al sesto punto, la “ri-organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale che abbatta i muri separatori che ancora contraddistinguono il settore del sociale e quello del sanitario“. Al settimo punto ha per titolo “Sviluppare l’assistenza sanitaria territoriale secondo un approccio di assistenza primaria e di cure intermedie“. Di conseguenze, come si legge all’ottavo punto, la necessità di “adeguare la rete ospedaliera alla luce delle evidenze maturate nel corso degli ultimi venti anni e delle trasformazioni in atto nella sanità territoriale”.
Al nono punto si afferma che “il personale del Servizio sanitario regionale è un patrimonio di competenze e professionalità da proteggere e rafforzare”. Al decimo punto si sostiene infine “la ricerca clinica e l’innovazione tecnico-organizzativa alla luce delle nuove tecnologie in una integrazione rinnovata con le Università”.