Dall'Italia
Discorso di fine anno. Mattarella: “La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte”
Un pensiero a Cecilia Sala e alla libera informazione, la condanna della guerra e dell'aumento delle spese in armi e il riferimento agli 80 anni della Costituzione. Tutti i temi toccati dal presidente della Repubblica nel suo ultimo discorso dell'anno alla nazione
“La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7”. Così Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, nel suo messaggio di fine anno: “La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità”.
“Mai come adesso la pace grida la sua urgenza”
Il presidente sottolinea la gravità degli eventi internazionali: “Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo”. E aggiunge: “Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”. Mattarella condanna fermamente questi atti, definendoli “forme di barbarie” che non risparmiano neppure i momenti festivi: “Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza”. In questa prospettiva, il capo dello Stato esprime l’augurio che “il nuovo anno porti vera pace ovunque”, poiché solo così si può costruire un futuro condiviso in cui “non vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”.
Cecilia Sala in carcere. “Le siamo vicini in attesa di vederla al più presto in Italia”
“Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. È il riferimento del presidente della Repubblica alla carcerazione della giornalista Cecilia Sala nel suo discorso di fine anno ha voluto rimarcare l’importanza della libera informazione: “Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove”. Il presidente ricorda che l’impegno dei cronisti sul campo porta alla luce verità spesso scomode: “Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità”.
“Investire di più sulla vita e meno nell’industria bellica”
“A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti”, aggiunge Mattarella nel suo discorso. “La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina – che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa – ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari”. Il capo dello Stato evidenzia la “sconfortante sproporzione” tra i fondi militari e le risorse stanziate alla recente Cop 29 di Baku: “Otto volte di più di quanto stanziato” per “contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità”.
“Alluvioni non più un fatto straordinario”
Nel discorso torna il legame tra crisi ambientale e instabilità internazionale: “Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia”. Richiamando il dovere di lungimiranza, ammonisce: “Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute”. Un invito, il suo, a ricalibrare le priorità globali, investendo di più nella difesa della vita e meno nell’industria bellica.
Giovani. “Precarietà e incertezza alla base della crisi delle nascite”
Parla anche dei giovani il presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno: “La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo”. “I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione”. Il capo dello Stato accosta il problema della fuga dei giovani a un vuoto di prospettive: “Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati”. E aggiunge: “Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane”. Nel sottolineare l’importanza di politiche mirate alla stabilità sociale, Mattarella ribadisce: “Colmare queste distanze. Assicurare una effettiva pienezza di diritti è il nostro compito”.
“I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso”, prosegue Mattarella sottolineando la necessità di ascoltare “il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni”.
Il patriottismo di medici, insegnanti e forze dell’ordine
“È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società”. Il presidente ricorda l’impegno di chi opera in condizioni difficili: “Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso”, degli “insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani” e “di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto”. Insiste poi sull’importanza della sicurezza, evidenziando i risultati raggiunti: “Dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni”. E ringrazia le Forze dell’Ordine “per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese”.
Gli ottant’anni della Costituzione
“Nel 2025 celebreremo gli 80 anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità”. Con questo riferimento il presidente della Repubblica italiana conclude il suo messaggio di fine anno: “Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia”. Il capo dello Stato invita a “consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale”, sottolineando che “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa”. E aggiunge: “La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte”. In questo anelito di responsabilità condivisa, Mattarella ricorda quanto sia cruciale il coinvolgimento politico: “Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune”. Con queste parole, il Presidente augura un anno nuovo all’insegna di pace, diritti e solidarietà, ribadendo: “Buon anno a tutti”.