Don Carron per i 90 anni di don Onerio Manduca. “Ci ha testimoniato il dono della sua dedizione”

Oltre 500 persone per festeggiare i 90 anni di don Onerio Manduca. L’occasione è stata offerta dall’agape proposta dal movimento di Comunione e liberazione che ogni anno si ritrova dopo i campi estivi e in vista della ripresa delle attività autunnali. Ieri sera negli spazi della parrocchia di Calabrina (Cesena) è stata celebrata una Messa. A presiederla c’era don Julian Carron, il successore di don Luigi Giussani alla guida di Cl.

“Cosa ci convoca qua stasera così numerosi? – si è chiesto don Carron in avvio di omelia -. Il dono della dedizione di don Onerio. E il Vangelo di oggi ci dice delle ragioni profonde del nostro radunarci. Per farci partecipi della pienezza”. In tutto questo, “cosa fa il Mistero? Mi ha sedotto e io mi sono lasciato sedurre, come abbiamo ascoltato nella prima lettura”.

Quell’attrazione “è un fuoco che arde – ha aggiunto il sacerdote -. Non una forza di volontà. Un dono, un fuoco ardente, appunto, che rendeva possibile testimoniare quella bellezza che Dio aveva messo davanti a lui per sedurlo. Gesù è il fuoco che attira chi si imbatte nella sua presenza”.

Come ascoltato nel brano di Vangelo in cui Gesù allontana da sé Pietro perché ragiona secondo gli schemi degli uomini e non secondo quelli di Dio, don Carron ha messo in evidenza come Cristo non ceda a “compromessi quando si tratta della vita. E in noi quell’attrattiva per Gesù l’ha ridestata don Giussani, per cui la nostra ragione e la nostra libertà sono state sfidate da quell’attrattiva”.

Poi ancora, ha proseguito l’ex presidente di Cl, “chi è disponibile a farsi sedurre dall’attrattiva di Gesù salverà la propria vita. Vale la pena – è stata la domanda retorica formulata dal sacerdote – perdere la vita per qualche briciola, anziché assecondare la sua presenza? Don Onerio ci ha sempre testimoniato qual è il vero affare nella vita: l’attrattiva che ha incontrato in don Giussani da cui è stato sedotto e che ha sempre testimoniato”.

Al termine della celebrazione don Onerio ha ringraziato tutti i presenti e ha aggiunto: “Mi ricorderò del giorno in cui ti ho incontrato (Il Signore, ndr). Vorrei dire a ciascuno di voi: ti ricordi? Io mi ricordo del cammino intrapreso che non ho mai lasciato. Mi ricordo del giorno in cui mi ha chiamato. Non lo abbiamo visto, ma sappiamo chi ci ha chiamato”.

Dopo la cena servita ai tavoli dai ragazzi di Gioventù studentesca, è seguita una serata di canti condotta da Stefano Del Testa. Durante uno stacco, un parrocchiano di Calabrina, Sergio Lucchi detto Sergin, ha letto una sua zirudela dedicata a don Onerio. Con la composizione in dialetto Lucchi ha ripercorso tutte le tappe della vita di don Onerio e in particolare quelle da rettore del seminario, a San Piero in Bagno, a Calabrina e poi da penitenziere in Cattedrale, a Cesena. Tutte fasi della vita ripercorse anche da alcune foto proiettate nelle quali tanti tra i presenti si sono ritrovati sullo stesso tratto di strada di don Onerio e per questo sono a lui grati. Come la numerosa partecipazione alla serata ha messo bene in evidenza. 

Prima della celebrazione ha portato un saluto il vescovo Douglas Regattieri che ha ringraziato don Onerio per il suo lungo servizio alla Diocesi in diversi incarichi.

Il responsabile di Cl di Cesena, Paolo Chierici, ha letto un messaggio fatto pervenire dal presidente della fraternità di Comunione e liberazione, Davide Prosperi.

Di seguito, pubblichiamo il testo del saluto di Prosperi.

Cari amici, mi spiace davvero molto di non poter essere lì con voi in questa speciale giornata. Colgo però l’occasione che vi vede tutti riuniti per mandarvi un caloroso saluto e soprattutto per fare i miei più affettuosi auguri al caro amico don Onerio per i suoi 90 anni. La sua fede profonda e il suo appassionato servizio che offre da tanti anni alla Chiesa e al movimento sono per me e per tutti noi una testimonianza commovente. Tanti auguri don Onerio! E grazie di cuore per il tuo “sì” discreto e totale a Cristo che non smetti mai di donarci.

Ringrazio anche tutti voi presenti e in particolare Sua Eccellenza monsignor Regattieri, per la paternità con cui vi accompagna, e don Julián per la sua presenza e la sua amicizia con don Onerio. Buona festa, dunque, e buon inizio anno, insieme nel cammino affascinante che ci siamo ritrovati a percorrere in questa compagnia. Diceva il nostro amato don Giussani: “la parola compagnia, infatti, dice: camminare, fare un cammino insieme. Fare un cammino insieme per uno scopo. Lo scopo, appunto, di rispondere al bisogno”. Il bisogno inesauribile che abbiamo dell’abbraccio di Cristo. Con affetto.

Si seguito la photogallery dell’evento. Fotografie di Pier Giorgio Marini

90 anni don Onerio Manduca | Flickr