Cesena
Don Walter Amaducci al funerale di Domenico Scarpellini: “Uomo attento alle relazioni”
Chiesa di San Pietro stracolma di gente e di autorità per il fondatore della fiera internazionale Macfrut

Fare sistema era una sua tipica espressione. “Prima di tutto in famiglia, con la moglie Laura e con i figli. Poi nel lavoro, in parrocchia, in Diocesi, nella Chiesa che ha vissuto come sua missione di battezzato. Con la sua identità di laico, per il bene di tutti. Si è abbandonato in Dio, con la sua fede schiva, non ostentata, ma solidissima”, ha detto il sacerdote nell’omelia
Tante le autorità presenti, tra cui l’ex viceministro Roberto Pinza
Chiesa stracolma stamattina, nella parrocchiale di San Pietro, per il funerale di Domenico Scarpellini deceduto domenica scorsa. Tantissime le autorità presenti, tra cui l’ex viceministro per l’Economia Roberto Pinza, il vicesindaco di Cesena, Christian Castorri, l’ex consigliere regionale Massimo Bulbi, l’ex assessora Simona Benedetti e l’ex presidente del Consiglio comunale Ines Briganti. Sul presbiterio sono stati esposti i labari del Rotary Cesena e del Panathlon. Per l’Istituto oncologico romagnolo, di cui Scarpellini è stato vicepresidente, hanno partecipato alla Messa funebre l’attuale presidente Luca Panzavolta e il direttore generale Fabrizio Miserocchi che è anche presidente dell’Irst.
Il vescovo Douglas: “Un esempio di generosa donazione di sé per il raggiungimento del bene comune”
In un messaggio letto dal parroco don Walter Amaducci che ha presieduto l’Eucaristia, il vescovo Douglas Regattieri ha porto le condoglianze alla famiglia e ha ricordato Scarpellini come “persona cordiale, attenta e positiva. Un esempio di generosa donazione di sé per il raggiungimento del bene comune”.
Nell’omelia, don Walter, commentando il brano del Vangelo appena letto relativo alla morte di Lazzaro, caro amico di Gesù, ha ricordato che “le cose visibili sono come questo funerale, quelle invisibili invece sono eterne. Così come è eterna l’anima, anche quella di Domenico”. Ed è pure invisibile “la casa dove si trova ora”, quella presso Dio.
Uomo attento alle relazioni
Monsignor Amaducci ha toccato il tema delle relazioni, come quelle che c’erano tra Gesù, Lazzaro, Marta e Maria, i tre fratelli suoi carissimi amici. “La nostra vita è fatta di relazioni – ha specificato il sacerdote -. Anzi, noi siamo le nostre relazioni. Anche Dio è l’esempio di una relazione. Le tre persone della Trinità sono una comunione di relazioni. E noi saremmo impensabili senza relazioni”.
Un tema che stava molto a cuore al fondatore del Macfrut, la fiera internazionale di cui è stato ideatore. Scarpellini, ha aggiunto don Walter, “era attento alle relazioni. Attento a crearle e a estenderle perché si facesse gruppo, senza escludere nessuno”. Fare sistema era una sua tipica espressione. “Prima di tutto in famiglia, con la moglie Laura e con i figli. Poi nel lavoro, in parrocchia, in Diocesi, nella Chiesa che ha vissuto come sua missione di battezzato. Con la sua identità di laico, per il bene di tutti”.
“Aveva la capacità di vedere e intervenire”
Don Walter ha toccato anche il tema dei talenti, i doni che Dio assegna a ciascuno ed esorta a non sciuparli. “Così è stato per Domenico che li ha impiegati nel settore agricolo e nelle sue tante ramificazioni, ma anche in quelli della salute e dell’educazione”. Poi una precisazione: aveva “la capacità di vedere e di intervenire. L’educazione gli stava a cuore. La stima che oggi voi tutti gli manifestate con la vostra presenza testimonia i suoi talenti spesi bene”.
Negli ultimi anni di vita di Scarpellini è entrata a gamba tesa anche la malattia della moglie Laura. “Si è dovuto rapportare anche con i limiti – ha ricordato il parroco -. Ma l’importante per lui era esserci, anche senza risposta. Anche con le domande che tutti abbiamo: perché? Anche Gesù ha gridato sulla croce. Anche Domenico ha avvertito la fragilità, ma si è abbandonato in Dio, con la sua fede schiva, non ostentata, ma solidissima. Ora preghiamo perché possa contemplare subito il volto del Signore, anche per il bene fatto nel segreto che non sfugge mai allo sguardo di Dio”.
Il grazie dei figli: “Il babbo ha seguito la mamma con attenzione commovente”
Al termine della Messa i figli Luca e Francesca sono saliti all’ambone per un saluto e un grazie ai numerosissimi presenti. “Risoluto e poco smanceroso”, l’ha definito la figlia, “sempre con l’elenco delle cose da fare. Grazie anche a chi lo ha chiamato fino alla fine. Non voleva morire, ma è arrivato al termine come lui voleva, con dignità”.
Dai figli un grazie è andato anche alle due signore che negli ultimi anni li hanno aiutati per la cura dei genitori. “Grazie a mio marito Gianni – ha proseguito Francesca – ai miei figli, alla mia mamma che il babbo ha seguito con attenzione commovente”.
Il figlio Luca ha ringraziato pure lui i presenti e la sua famiglia e ha ricordato quanto scritto nel ricordino, frase su cui i due fratelli hanno subito concordato. Con il tuo esempio ci hai insegnato l’etica del lavoro, il valore della famiglia e la passione per la vita. Il Prime center di San Cristoforo dello Ior, ha concluso Luca, “è stato come il suo terzo figlio. Ecco perché abbiamo deciso che le offerte di oggi andassero per quell’opera”. Fino all’ultimo l’attenzione ai bisogni del territorio e di chi lo abita.