Cesena
Dopo 153 anni di assenza al teatro “Bonci” torna “Un ballo in maschera” per celebrare la festa della Liberazione
Avrebbe dovuto intitolarsi “Una vendetta in domino” ed essere ambientata in Svezia contando su un epilogo drammaticamente attuale per l’epoca, la morte del re. Il tutto fu giudicato troppo ardito per i commentatori politici di quegli anni così il grande compositore risorgimentale Giuseppe Verdi mutò le sorti dell’opera intitolandola “Un ballo in maschera” e ambientandola in America, più precisamente a Boston.
Dopo ben 153 anni di assenza da Cesena l’opera che andò in scena per la prima volta il 17 febbraio 1859 al teatro Apollo di Roma tornerà sotto i riflettori nella serata di mercoledì 25 aprile al teatro cittadino “Alessandro Bonci”. Un appuntamento tradizionale per la città malatestiana che in occasione della festa della Liberazione celebra l’Opera grazie alla maestria di professionisti del calibro del soprano cesenate Raffaella Battistini e dei maestri dell’orchestra di Ferrara che accompagneranno i sei atti di cui il melodramma lirico è composto per una durata di circa due ore.
“Sarà un’occasione straordinaria non solo perché ‘Un ballo in maschera’ è un’opera poco conosciuta al grande pubblico e complessa nell’esecuzione, ma soprattutto perché ci avviciniamo al 2020, ossia al 150esimo dalla nascita del tenore Alessandro Bonci che rese l’opera verdiana nota in tutto il mondo grazie alla sua risata che diede maggior tono all’atto primo intitolato ‘E’ scherzo od è follia’”, dichiara il direttore del Teatro Franco Pollini.
L’opera, diretta dalla regia di Giammaria Romagnoli, allestita dall’associazione La pomme-Coro Callas e che gode di eccezionali interpreti come Gianni Leccese, Giulio Boschetti, Raffaella Battistini, Laura Brioli, Scilla Cristiano, Lorenzo Barbieri, Dante Roberto Muro, Munkiu Park e Guido Bernoni, chiuderà la stagione del teatro e seguirà altre due tappe, a Genova e a Lugo, fino al prossimo novembre. Oltre ai grandi interpreti sul palco saliranno alcuni studenti delle scuole Anna Frank, San Giorgio e Plauto di Cesena, alcuni ballerini del corpo di ballo “Accademia 49” e una ventina di acrobati arrivati direttamente da Roma.
“Anche quest’anno – ricorda Raffaella Battistini – siamo riusciti a portare al teatro ‘Bonci’ un’opera che da ben 153 anni non viene eseguita essendo molto difficile da portare in scena e complessa a livello di scenografie”. Si tratta della ventitreesima delle ventotto opere di Giuseppe Verdi, scelta sia per omaggiare il grande Alessandro Bonci sia per avvicinare il grande pubblico, più e meno giovane, a un’opera meno nota delle altre ma straordinaria nei contenuti e nelle musiche. “La stesura dell’opera è difficile”, sottolinea la Battistini. “Un tempo – prosegue – c’erano i cantanti che potevano eseguire questo tipo di opere, oggi non ci sono più. Cercheremo di dare un valore importante a ‘Un ballo in maschera’ perché è giusto che sia conosciuta, indagata e apprezzata da tutti”.