Dalla Chiesa
È il giorno dei beati martiri spagnoli
“L’esperienza dei martiri e dei testimoni della fede non è in caratteristica solo della Chiesa degli inizi, ma connota ogni epoca della sua storia. Nel XX secolo, poi, forse ancor di più che ne primo periodo del Cristianesimo, moltissimi sono stati coloro che hanno testimoniato la fede con sofferenze spesso eroiche.” (san Giovanni Paolo II, papa)
I martiri della persecuzione spagnola sulla Chiesa
Beati Aurelio da Vinalesa e 11 confratelli martiri
(Guerra civile spagnola1936-1939)
La Chiesa oggi annota, nel Martirologio Romano, e ricorda pur non celebrandoli liturgicamente, alcuni martiri della persecuzione che ha subìto a partire dal 18 luglio 1936 da una parte del governo spagnolo e da una buona fetta di popolo anticlericale. Questi nostri fratelli religiosi appartengono alla famiglia francescana dei frati Minori Cappuccini:
beati Aurelio da Vinalesa, sacerdote e 11 confratelli, di cui otto sacerdoti, un diacono e due fratelli laici. A questi 12 vanno aggiunte 5 sorelle cappuccine uccise lo stesso giorno.
Con loro vogliamo rendere gloria al Signore ricordando tutti i martiri, per questo esempio di coraggio eroico e la splendida testimonianza di fede. Con l’occasione approfittiamo per smuovere le coscienze di coloro che tacciono di fronte a questo ennesimo barbaro massacro di uomini e donne di fede, perché non si nasconda la verità, ma si faccia luce per rendere il giusto onore e merito anche civilmente per questi nostri fratelli e sorelle, figli della Spagna, uccisi insensatamente da altri fratelli dello stesso sangue ibèrico. Facciamo due conti? All’atto finale si “contavano sul campo” diecimila vittime circa. Una barbàrie senza ragione: 12 vescovi, 4184 tra sacerdoti e seminaristi, 2365 religiosi e 283 suore, senza contare i vari laici a servizio delle canoniche o ferventi cattolici. La Chiesa ha ritenuto di individuare gli elementi caratteristici del martirio cristiano. Alcuni di questi sono stati fatti santi, molti i beati. Al 29 maggio 2021 si contavano 1906 beati e 11 santi. Il numero è in divenire naturalmente..
Scriveva Salvador de Madariaga, storico e repubblicano convinto e nemico degli insorti e del regime nato dalla loro vittoria: “Nessuno che abbia insieme buona fede e buona informazione può negare gli orrori di questa persecuzione. Durante i mesi e gli anni per scatenare il terrore bastava il solo fatto di essere sacerdote o religioso per morire. È un fatto pienamente dimostrato, si tratta di una persecuzione e una carneficina sistematica”. (S. de Mardariaga, Espana. Ensayo de historia contemporanea, Madrid 1979, pp 218-119). L’odio del sacro si evidenzia ancora di più dal fatto che essere in possesso di un semplice oggetto religioso (un crocifisso, una medaglietta, un messalino o dei santini) fu l’imput per scatenare l’odio omicida anche di numerosi laici. Aveva ben ragione di preoccuparsi papa Pio XI nel suo discorso del 14 settembre del 1936: “ È in atto una vera e propria persecuzione religiosa, in cui i membri della Chiesa vengono uccisi in massa per odio alla fede”. Non dimentichiamo che dieci anni prima c’era stata un’altra pesante persecuzione sulla Chiesa, quella messicana, che scatenò la Guerra Cristera o dei Cristeiros, dal 1926 al 1929, con numerose vittime.
“Questi martiri incarnano in maniera sublime l’essenza della spiritualità francescana nel suo ideale di sequela Christi, povero e crocifisso e all’inizio del terzo millennio ci ricordano che il martirio fa parte dell’essenza stessa della vita della Chiesa.”