Economia civile, al via la XX edizione delle Giornate di Bertinoro

Nuovo appuntamento con le “Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile” previsto quest’anno per il 9 e 10 di ottobre. Un traguardo importante quello della XX edizione che si terrà in un anno eccezionale. Da ben 20 anni personalità del mondo accademico, dell’economia sociale e del volontariato si danno appuntamento sul suggestivo colle di Bertinoro per confrontarsi e affrontare le sfide che attendono il Terzo settore, elaborando un pensiero in grado di innovare i paradigmi dello sviluppo e della socialità.

Dopo la passata edizione Prosperità inclusiva. Aspirazioni e azioni per dar forma al Futuro, questa volta si discuterà di World-making. Per un nuovo protagonismo del Terzo Pilastro. Si tratterà di un’edizione speciale che, come spiega il comitato organizzatore, “potrà essere seguita interamente online” anche da chi non riuscirà ad essere fisicamente presente. Tra i tanti relatori che presenzieranno, non mancheranno il professor Stefano Zamagni, presidente della commissione scientifica di Aiccon, Paolo Venturi, direttore di Aiccon, e Franco Marzocchi, presidente di Aiccon.

Il periodo che abbiamo vissuto e dal quale non siamo ancora definitivamente usciti, dovuto all’emergenza da Coronavirus, ci ha messo davanti alla necessità di un cambiamento radicale della struttura economica e sociale. Per apportare una trasformazione delle strutture esistenti e costruire un nuovo ordine sociale, contrassegnato dalla sostenibilità, dall’inclusione e dalla progressiva riduzione delle disuguaglianze, bisogna saper conciliare due aspetti: le opportunità, ovvero risorse e incentivi, e la speranza. Come si legge, infatti, nel concept note redatto per l’evento, è un errore “pensare che perché qualcosa possa realizzarsi sia necessario intervenire solamente sul lato delle opportunità, vale a dire sul lato delle risorse e degli incentivi. Invero, i problemi che abbiamo di fronte non si risolvono invocando un mero aumento di risorse, anche perché buona parte dei nostri problemi sono dovuti a un eccesso di risorse […]. Quel che è necessario perché la possibilità abbia a realizzarsi è insistere sull’elemento della speranza, la quale non è mai utopia. Essa si alimenta con la creatività dell’intelligenza politica e con la purezza della passione civica”.

Una questione altrettanto annosa è riuscire a superare il binomio stato-mercato. In questa direzione, risulta indispensabile attribuire il dovuto spazio alla comunità, definita dall’economista indiano Raghuram G. Rajan “il terzo pilastro” della società. Servono vere e proprie proposte “dal basso” che vadano a riequilibrare soluzioni e proposte politiche calate dall’alto.

Questo potere trasformativo, incarnato dalla comunità, è riassunto perfettamente dal sociologo Ralf Dahrendorf: “La democrazia e l’economia di mercato non bastano. La libertà ha bisogno di un terzo pilastro per essere salvaguardata: la società civile. La caratteristica essenziale della società aperta è che le nostre vite si svolgono in ‘associazioni’, intese in senso lato, che stanno al di fuori della portata dello Stato. La libertà ha bisogno della società civile, alla quale chiede spazi di azione che né il mercato né lo Stato sono in grado di assicurare”.

Per ulteriori informazioni sull’evento e per scaricare il concept note, consultare il sito httpss://www.legiornatedibertinoro.it/.