Cesena
Edicole in crisi? Potranno diventare infopoint risparmiandosi tasse locali
A Cesena le edicole si rinnovano per sopravvivere in un settore falcidiato dalla crisi e travolto dall’era digitale. Anche in città il numero degli edicolanti si sta ormai assottigliando sempre più, basti pensare che in pochi anni nel centro storico solo una edicola è rimasta delle sei presenti fino a pochi anni fa.
L’incentivo è dato dall’accordo siglato nei giorni scorsi tra il Comune di Cesena e Fenagi-Confesercenti, che ne è stata promotrice, che apre anche agli edicolanti del territorio la possibilità di diventare, tramite avviso pubblico, degli info-point turistici attrezzati per accogliere i visitatori.
Come per avviene già per i titolari dei pubblici esercizi, dovranno obbligatoriamente frequentare un corso formativo articolato in lezioni in aula e visite guidate ai monumenti culturali della città, con un test finale. In cambio, le edicole otterranno l’esenzione del pagamento del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche per tutta la durata della convenzione.
Un’iniziativa sbocciata sulla scia del protocollo d’intesa sottoscritto oltre un anno fa a livello nazionale tra la Federazione degli editori (Fieg) e l’associazione dei Comuni italiani (Anci): in cambio di tariffe meno salate sull’occupazione del suolo pubblico, l’edicola sotto casa può trasformarsi in un “centro servizi al cittadino”, uno sportello municipale aggiunto in cui acquistare il biglietto del museo o pagare una multa.
Nato nella primavera del 2016, il progetto di “Informazione turistica diffusa” del Comune di Cesena annovera attualmente quasi una settantina tra bar e ristoranti aderenti, in un sistema integrato con le strutture istituzionali, in primis lo Iat.