Elezioni regionali. Michele de Pascale è il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna

Dal cesenate un unico consigliere eletto, Francesca Lucchi

Michele De Pascale Foto Sandra&Urbano

Il sindaco di Ravenna è il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna. Il territorio cesenate ha eletto un solo consigliere, Francesca Lucchi. Per la proclamazione del presidente della Giunta da parte della Corte d’Appello di Bologna non c’è un termine temporale predeterminato

Il centro sinistra esprime il presidente della Regione con il 56.77 per cento dei voti

Con il 56.77% dei voti, il candidato del centrosinistra ha superato Elena Ugolini (40,07% dei voti), Federico Serra (1,94%) e Luca Teodori (1,22%). Affluenza al 46,2%.

Un solo consigliere per il cesenate

Dal territorio cesenate un unico consigliere risulta eletto, ovvero l’assessora di Cesena Francesca Lucchi. La circoscrizione di Forlì-Cesena avrà quattro consiglieri: tre in forza Pd, Daniele Valbonesi, eletto con 9.455 preferenze, Valentina Ancarani, 8.685 preferenze, e Francesca Lucchi, 7.352 voti, e Luca Pestelli, in forza Fratelli d’Italia, con 5.349 voti.

Massimo Bulbi, 6.326 voti, non entra in assemblea

Non entrano in assemblea regionale gli altri due candidati del cesenate, Massimo Bulbi che ha raccolto 6.326 voti e Maria Grazia Bartolomei, che si è fermata a 156 preferenze.

Spigolando tra le preferenze

Spigolando tra i non eletti del territorio, Roberto Buda, già sindaco di Cesenatico, ha raccolto 1.693 voti, i cesenati Massimiliano Pompignoli (Fdi) e Stefano Spinelli (Fdi) hanno raccolto rispettivamente 1.250 e 1.230 preferenze. Sotto i mille voti ci sono Michele Fiumi (civici con De Pascale, già segretario del sindaco di Cesenatico, Damiano Zoffoli), 767 preferenze, Ombretta Farneti (Lega), 469 voti, Vittorio Valletta (Cinque Stelle), 415, Mauro Frisoni (Cinque Stelle), 422 voti, Mario Picone, 198 preferenze ( Rete civica di Ugolini presidente) e Annalisa Raduano (Lega), ex titolare del noto caseificio Pascoli di Savignano, 133.

Le tempistiche

Dopo la chiusura delle urne, ieri lunedì 18 novembre alle 15, lo spoglio delle schede e la conta dei voti, per arrivare all’insediamento dei nuovi organi di governo della Regione Emilia-Romagna si devono rispettare i passaggi scanditi dalla normativa in vigore: la legge regionale numero 21 del 2014 e lo Statuto della Regione.

Per la proclamazione del presidente della Giunta da parte della Corte d’Appello di Bologna non c’è un termine temporale predeterminato. Se si guarda alle ultime due tornate elettorali (2014 e 2020), nella prima trascorsero 11 giorni per la proclamazione, nella seconda 18.

Terminate le verifiche e i controlli, la Corte d’Appello proclama presidente della Giunta regionale il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi e i Consiglieri regionali eletti.

L’insediamento dell’assemblea legislativa e la Giunta Regionale

A quel punto, l’insediamento dell’Assemblea legislativa avviene non prima di 15 giorni e non oltre 30 dalla proclamazione. Il presidente della Regione assume le proprie funzioni all’atto dell’insediamento dell’Assemblea legislativa (prima seduta) e nomina il vicepresidente e gli assessori entro sette giorni da tale data. Il numero degli assessori non può essere inferiore a otto e superiore a dieci.

La prima seduta della nuova Assemblea è convocata dall’attuale presidente uscente entro 30 giorni dalla proclamazione degli eletti. La prima seduta è presieduta dal consigliere più anziano d’età, fino alla nomina del nuovo presidente.

Nella prima seduta e quale primo atto, l’Assemblea legislativa procede all’elezione, al proprio interno, dell’Ufficio di Presidenza. L’Assemblea poi, nei tempi definiti dal Regolamento interno, discute e approva il programma di governo predisposto dal presidente della Regione, riferito all’intera legislatura e a tutti i settori d’intervento.