Cesena
Emergenza abitativa, Lattuca: “Situazione insostenibile”
Il Comune di Cesena contro l’emergenza abitativa. Lo fa con un piano di azioni a tutto campo, che da un lato vuole migliore la capacità di gestione e ampliare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e dall’alto incentivare i proprietari a immettere sul mercato i propri immobili non utilizzati. La delibera con le linee strategiche, che sarà sottoposta al prossimo Consiglio comunale, è stata presentata ieri dal sindaco Enzo Lattuca nel corso della 1° e 4° commissione consiliare congiunta.
“A Cesena il problema dell’accesso alla casa è sempre più acuto e non riguarda solo le fasce sociali più deboli ma anche chi può contare su un reddito da lavoro e tuttavia non riesce a trovare abitazioni in affitto – ha premesso -. Gli annunci si contano sulle dita di una mano, sono riservati esclusivamente a soggetti referenziati e i prezzi sono elevati nonostante la metratura e collocazione non siano di pregio: un bilocale costa sui 600-700 euro e un trilocale non meno di 800 euro mensili. Anche le aziende lamentano difficoltà per i propri lavoratori provenienti da fuori città a trovare un alloggio, senza contare le necessità delle giovani coppie o delle persone separate. Non nascondiamo poi che c’è un tema legato alle discriminazioni di famiglie straniere e famiglie con minori, perché più difficili da sfrattare, o addirittura verso chi ha animali domestici. C’è talmente poca offerta per cui si è verificata una situazione insostenibile”.
Il primo step sarà quello di effettuare un censimento dettagliato e aggiornato del patrimonio immobiliare di Acer, Asp e Comune stesso, degli enti del terzo settore e degli immobili privati al momento non utilizzati. Il sindaco ha ricordato che sono oltre 3mila le unità abitative in cui non risultano attivate utenze: case in vendita, in stato di abbandono, ma anche quelle che magari richiedono investimenti limitati per essere messe a disposizione della collettività. Va poi rafforzata la governance per le politiche dell’abitare, e qui entra in scena la Fondazione per l’affitto con la sua trentennale esperienza, che attualmente mette in locazione a canone calmierato 130 appartamenti. “Vogliamo rafforzare questa realtà cogliendo le opportunità del “Piano casa” regionale che conta su un budget di 7 milioni di euro. La Fondazione per l’affitto potrebbe fare di più: stipulare direttamente i contratti con i proprietari, assumendosi i rischi”, sottolinea Lattuca. Vanno poi rafforzate le politiche di transizione abitativa al fine di poter contare su un numero, anche limitato, di alloggi per la pronta accoglienza, di chi rimane per strada.
Fondamentale è poi il recupero urgente di immobili Erp (entro quest’anno si aggiungeranno una ventina di nuove unità abitative), puntando su una gestione più efficiente degli alloggi.
Altro tasto dolente sono i posti letto per gli universitari. “In città abbiamo 5mila studenti, un quartiere intero, che per la prima volta hanno faticano a trovare una stanza in affitto, il cui prezzo medio va da 250 a 350 euro mensili. Per questo daremo mandato a Serinar di recuperare il patrimonio immobiliare inutilizzato o utilizzato in modi diversi da quello abitativo, così da metterlo disposizione degli studenti”, ha proseguito il sindaco.
Anche il Comune di Cesena farà la sua parte e prevederà incentivi fiscali per i proprietari che decideranno di affittare i propri immobili: si parla di azzeramento dell’Imu per tre anni. “Anche il coinvolgimento delle aziende è centrale: potrebbero garantire l’eventuale insolvenza dei propri lavoratori. Sul territorio avvengono già esperienze simili”, ha informato il primo cittadino. Da ultimo, la volontà di accompagnare la fase di sviluppo di social housing del quartiere Novello che consta di oltre 200 appartamenti, di cui l’80 per cento destinati alla locazione.