Cesena
Emergenza neve. La città di Cesena conta due vittime del maltempo
Non è ancora calato il sipario sull’emergenza freddo in Emilia-Romagna e neppure nella città di Cesena che adesso è all’opera per contare i danni causati dall’arrivo della neve e dalle basse temperature. Il maltempo era stato preannunciato da circa dieci giorni e seppure l’intera popolazione fosse ben pronta e attrezzata per affrontare l’ondata di gelo siberiano e le previste nevicate, si contano delle vittime. Nel giro di poche ore infatti la città malatestiana, che mantiene le scuole e gli asili nido chiusi, registra un bilancio di due morti. Si tratta di un 70enne che sarebbe stato colpito da un improvviso malore mentre spalava la neve dal viale di casa, ma anche di un 53enne deceduto nella sua abitazione dopo essere scivolato per strada.
A questi casi inoltre, si sommano altre due vicende che hanno segnato le ultime ore di allerta meteo, in cui il comune di Cesena ha impiegato ben 67 mezzi spazzaneve per ripulire le strade interamente coperte da una coltre bianca di neve facendo spargere sull’asfalto circa 640 quintali di sale marino arrivati direttamente da Ravenna. “Tutti i mezzi spargisale sono carichi e pronti a uscire. Per il momento sono fermi visto che le temperature si sono alzate e per fortuna sta anche un po’ piovendo. Nel frattempo sta arrivando un ulteriore carico e così dovremmo avere circa 700 quintali di sale di scorta pronti all’uso”, spiega il sindaco Lucchi al Corriere Cesenate.
Si pensi al ritrovamento lungo il fiume Savio del corpo senza vita di Rosa Cangini, la nonnina di 88 anni scomparsa venerdì e di cui non si è saputo nulla fino a mercoledì. Il corpo della donna è stato rinvenuto tra la neve nella zona di Pievesistina e al momento, pur non essendo note le cause della morte, si pensa che possa essere caduta nelle acque gelide del fiume finendo in balia della corrente.
Un altro protagonista di questi giorni “imbiancati” è l’eremita, Gianbattista Ferro, che vive a Sant’Alberico di Balze-Capanne di Verghereto e che nonostante i continui richiami da parte della Protezione civile non intende abbandonare l’eremo innevato come tutto il territorio romagnolo.
Foto Sandra e Urbano