Festival Catalysi, arti performative protagoniste in città

Va in scena dal pomeriggio a notte fonda Catalysi, festival delle arti performative all’insegna dell’arte principiante e indipendente. L’edizione di quest’anno è condensata in un unico giorno, sabato 30 settembre, e si snoderà tra gli spazi del Teatro Comandini e Arena San Biagio. Una non-stop che prevede due performative, cinque performance, un dialogo audiovisivo, videoproiezioni e musica per un totale di 15 compagnie artistiche.

La rassegna, prodotta da Societas, è nata da un’idea di Claudia Castellucci che dallo scorso anno ha passato il testimone al giovane curatore spagnolo Guillermo de Cabanyes. Nel 2023 il festival ha vinto il premio “European festivals fund for emerging artists” che viene riconosciuto a quelle realtà nel panorama internazionale che hanno il merito di scoprire talenti emergenti attraverso la residenza artistica. “È un festival dal tratto intergenerazionale che ha una doppia direzione: da un lato portare alla luce gli artisti principianti e dall’altro promuovere quelli che operano nei recessi del sistema, al di fuori del riconoscimento istituzionale”, lo descrive Guillermo de Cabanyes, che ha iniziato la sua formazione a Madrid e da alcuni anni vive e lavora in Italia.

La presentazione è avvenuta martedì sera sotto i portici del municipio, cogliendo di sorpresa chi transitava in piazza del Popolo, con la lettura tratta da “Storia, misura del mondo” di Fernand Braudel accompagnata dalle note di Mario Pesaresi (marimba) e Michele Gigliotti (clarinetto). In apertura, Claudia Castellucci (drammaturga, coreografa e didatta, co-fondatrice della Societas Raffaello Sanzio, vincitrice del Leone d’Argento a Venezia del 2020) ha stupito i presenti con una riflessione sul dialetto. “Non so perché, ma è bello parlare in dialetto, è bello ritrovare una lingua antica, che non si usa più, ormai, da nessuna parte e che non si capisce più – ha affermato -. Il modo di parlare rispecchia anche il modo di pensare. Pazienza se non c’è nessuno che mi capisca. Ma non è meglio così? Tanto, non ci capiamo lo stesso, ed è meglio saperlo che non ci capiamo, e non far finta di non saperlo. Voglio parlare in dialetto per sfuggire da questo mondo che si assomiglia tutto. A me non piace per niente assomigliare a tutti. Voglio parlare il dialetto per essere lontana anche da qui, nella mia casa”. 

Programma festival Catalysi

Aprono la giornata (dalle 17) due installazioni in contemporanea nelle sale del Teatro Comandini: la performer israeliana Noam Sandel con “Light Green Gold”, un adattamento dal vivo di immagini tratte dalla storia dell’arte e dai racconti per bambini, alla ricerca di un’atmosfera immaginifica e fantastica della storia della famiglia; e l’artista del suono Bienoise, al secolo Alberto Ricca, con “Main Theme’s”, una performance installativa multicanale che invita alla contemplazione e alla costruzione condivisa dell’esperienza.

Poi, dalle 20  si avvicenderanno, uno dopo l’altro: il musicista Francesco Bucci con “Zobibor”, un impasto sonoro molto originale di elettronica, jazz, drone, ambient, in solo, nelle possibilità timbriche di tuba e trombone; la performer Chiara Cecconello con “Aganis”, una composizione per due voci e live electronics innestata nell’immaginario della narrazione orale; gli artisti audiovisivi Demetrio Cecchitelli e Riccardo Santalucia con “Argina”, un flusso audiovisivo in perpetua trasformazione, come dialogo rivolto all’inatteso; la performer Stefania Rovatti/Cospicua con “Orbita di sparizione”, un tentativo di cucire tra loro realtà coesistenti attraverso la trasformazione di uno spazio fisico; il live set dei Post Funk, un percorso artistico e interiore creato da synth analogici e sequenze ritmiche; il duo elvetico-lituano della performer Anna-Marija Adomaityte e il musicista Gautier Teuscher con “Workpiece”, in cui trascende l’alienante esperienza nelle cucine di McDonald’s con una performance di grande impatto sul rapporto tra corpo e lavoro. Seguiranno ancora: Barokthegreat con “L’attacco del clone”, che attraverso una fisicità e una sonorità ipnotiche gioca sull’incontro tra una figura cinematografica e una reale, e Ortographe con “Tsalal”, performance di macchine sceniche e sound design. A completare la notte saranno i dj set in contemporanea di Pandalogia/Blinky, teso a rendere concreta l’immaginazione, e del libanese Hadi Zeidan, con le sue influenze multiculturali, post-disco ed electro.

Alle 18, inoltre, nella sala polivalente Avis, sarà possibile partecipare all’apertura pubblica del gruppo di studio e seminario di letteratura critica condotto da Carla Bottiglieri e Nina Rovera sul lavoro di Stefania Rovatti/Cospicua. E dalle 20 avvio delle proiezioni che si susseguiranno nel grande schermo dell’Arena San Biagio senza soluzione di continuità, con la collaborazione del Cinema Eliseo: “Do-Around-The-World” di Parini Secondo|Glauco Salvo|Pier Paolo Zimmermann, “Go”, di Lorem, “Inserzione pubblicitaria” e “Antologia di film didascalici”, del collettivo Claudia Magistra.

Programma dettagliato su: www.societas.es/p/festival-catalysi-2023