Filopatridi. A Vincenzo Colonna, gentile e pragmatico, la Lom d’or

Ieri nella Sala Allende a Savignano il commosso tributo del figlio

la Sala Allende domenica 13 aprile - Lom d'or alla Memoria di Vincenzo Colonna

Già presidente dell’Accademia dei Filopatridi (dal 2021 al 2024), Vicenzo Colonna è stato insignito ieri, domenica 13 aprile, nella Sala Allende a Savignano sul Rubicone, della Lom d’or alla memoria. Un riconoscimento che l’istituzione riserva «ai romagnoli celebri che nel corso della loro esistenza, hanno onorato la terra d’origine con attività, arte, professioni ed esempi eccelsi».

Una poltrona che fu anche di Giosuè Carducci

Diplomato con 36 e la nota a margine della commissione: “sconsigliato proseguire gli studi”. Vincenzo Colonna, appresa l’intenzione di candidarlo a presidente dell’Accademia dei Filopatridi, nel 2021, riandò con il pensiero quel voto. “Sarò all’altezza di un compito che era stato detenuto da illustri come Giosuè Carducci?”.

Il timore di una persona umile, già ampiamente smentito dalla sua avventura professionale e umana. Il noto imprenditore è prematuramente deceduto (a 67 anni) nel 2024 a causa di malattia.

La Lom d’or

Al timone del gruppo Ivas di San Mauro Pascoli, prima con il fratello Werther anche lui deceduto troppo presto (nel 2019), Colonna ha ricoperto diversi ruoli pubblici (vedi notizie richiamate) mettendo competenza e lungimiranza nella gestione dell’azienda fondata dal padre Ferruccio e oggi diffusa in 32 paesi del mondo.

Le parole del figlio Jacopo

In occasione della cerimonia di consegna, il figlio Jacopo ha ripercorso le tappe della grande impresa Ivas di cui oggi il giovane raccoglie l’eredità. Nel suo lungo racconto ha citato la gentilezza e il pragmatismo del padre, la sua determinazione, mostrata anche nei momenti più difficili.

Il tributo di Mario Paganelli e dell’attuale presidente Edoardo Turci

Al composto e toccante discorso di Jacopo Colonna hanno fatto seguito altre testimonianze tra le quali quella di Mario Paganelli, dipendente di Ivas dal 1989 e anche amico dell’imprenditore. Paganelli ne ha voluto ricordare l’abitudine a prendere il caffè nel bar della piazzetta di San Mauro Pascoli la mattina per sentire l’umore del paese e riascoltare ogni volta le stesse storie che lo facevano ridere e lo mettevano di buon umore perchè lo riconnettevano alla semplicità e alla romagnolità che tanto amava.

Così fino all’ultimo, anche quando le energie lo stavano abbandonando. Dal presidente dell’Accademia Edoardo Turci il ricordo, tra i tanti, di come – durante le cure periodiche a Meldola “si alzava dalla propria postazione per offrire il caffè a coloro che – in condizioni peggiori – non riuscivano a farlo autonomamente”.

“La sua esistenza – ha detto Turci – non è stata lunga, ha avuto però molto peso, misurata dalle azioni e non dal tempo”.

“Da Vincenzo – ha chiosato il sindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua – impariamo la ricetta per realizzare i sogni. Impariamo cos’è la Romagna, una terra dove i sogni si possono realizzare. La storia di Vincenzo è una testimonianza e con Werther ci indicano una via”.

Nelle fotografie alcuni momenti della mattina. Sopra Vincenzo, Werther e Ferruccio Colonna. Sotto Mario Paganelli, alle sue spalle Jacopo Colonna e Edoardo Turci