Franco Dell’Amore e “Il teatro insoddisfatto”

È stato presentato domenica 28 gennaio, presso il Cinema Eliseo di Cesena, nelle sale di ArtLab, il nuovo volume dell’infaticabile Franco Dell’Amore, critico musicale, storico, e amante di ogni forma di espressione artistica. Accanto all’autore hanno partecipato Jean Bennett Giorgetti, la soprano Camilla Pacchierini, il tenore Paolo Gabellini, la pianista Barbara Amaduzzi.

Il nuovo saggio di Dell’Amore si presenta come un “quaderno” di una serie di pubblicazioni assai amate, Le vite dei cesenati, che ripropone, dopo il volume del 2013, Cesena e la Malatestiana, un volume extra, dedicato a un argomento apparentemente un po’ di nicchia, ovvero, come recita il sottotitolo, «opera lirica e concertistica a Cesena, 1900 – 1922».

Come sanno gli appassionati, i testi di Franco Dell’Amore sono una grande arca della memoria: una miriade di informazioni si sussegue lungo le pagine, e di ogni interprete vengono date le più dettagliate notizie, se la documentazione lo permette. Già da questo punto di vista, l’opera si fa interessante, perché permette di conservare tanti importanti dettagli storici che altrimenti si perderebbero. Questa, però, sarebbe, in sé, solo un’abilità da erudito, se non si coniugasse in modo molto efficace con un altro aspetto, il quadro d’insieme. Ed è qui che l’erudito lavora in favore dello storico. Si può dire che in ogni volume della sua vastissima produzione Dell’Amore ci regala quella informazione particolare, quel dettaglio, quello sguardo trasversale che permette di rileggere un problema annoso con occhi nuovi, approfondendolo, o addirittura risolvendolo.

In questo caso, la scoperta dell’autore riguarda il grande musicista francese Camille Saint-Saëns (1835 – 1921). È ben noto, fiore all’occhiello del Teatro comunale, che nel 1911 il maestro francese venne a Cesena per assistere alla rappresentazione della sua opera Sansone e Dalila. È assai meno noto, per non dire ignorato da tutti, che questo episodio fu tutt’altro che marginale nella vita del compositore, tanto che nel suo volume autobiografico un intero capitolo è dedicato a Cesena. Rimandiamo al volume di Dell’Amore per il testo di Saint-Saëns, ma occorre elogiare il ricercatore cesenate che permette, con il suo lavoro, di ampliare il quadro della cultura romagnola nei rapporti con quella francese, e con questo semplice atto di pubblicare un testo edito in Francia ma inedito in Italia, di arricchire la conoscenza collettiva. Il fatto, poi, che lo stile di Dell’Amore sia fresco, scorrevole, preciso senza essere noioso, rende noi lettori ancora più grati a chi continua a investire le proprie energie nel campo della ricerca.

Come scrive Michele Andrea Pistocchi nell’introduzione, il teatro, in particolare quello d’opera, era visto dai potenti con sospetto: troppa gente, riunita insieme, a provare emozioni forti ma anche a riflettere insieme sul mondo in cui si vive e su un mondo alternativo possibile. E Guido Pedrelli, nella sua prefazione, ricorda che ad oggi solo il Conservatorio “Maderna” permette di portare in scena sul palcoscenico del “Bonci” un’opera lirica: «il resto è silenzio?», si chiede, parafrasando Amleto. Speriamo di no: di sicuro questo volume non deve restare chiuso nelle librerie, ma essere letto, studiato, e magari diventare spunto per nuove ricerche, a ulteriore elogio del suo autore.

  • Franco Dell’Amore, Il teatro insoddisfatto. Opera lirica e concertistica a Cesena, 1900-1922, Stilgraf, Cesena 2023, pagine 462, 101 illustrazioni, euro 30.

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