Franco Mescolini, il ritorno dell’istrione

Venerdì 28 maggio, alle 17, il Teatro “Bonci” di Cesena ritroverà un suo protagonista, Franco Mescolini, a cinque anni dalla morte. L’occasione è la pubblicazione, per i tipi del “Ponte Vecchio” di Cesena, di una raccolta di testi teatrali, dieci, per la precisione, di Mescolini. Il volume, che col numero 19 fa parte dei “Quaderni del Teatro Bonci”, si intitola “Opere per il teatro. Dieci pièce per un’infanzia senza età (1986-2010)”. Oltre ai testi di Mescolini, vi si può leggere un testo del drammaturgo Alberto Gozzi e una biografia di Mescolini, redatta da Franco Bazzocchi.

Abbiamo chiesto a Franco Pollini, direttore del “Bonci” e curatore del volume, com’è nata questa pubblicazione. «Da molto tempo ci stavamo pensando, io e Franco Bazzocchi: abbiamo pensato che a cinque anni dalla morte non doveva svanire il ricordo del suo lavoro, per fare sì che la sua memoria non fosse solo nel cuore delle persone ma anche sulla carta».

Il lavoro di Franco Bazzocchi e Franco Pollini è stato abbastanza complicato: dal 1986 Mescolini ha registrato alla Siae ben 47 testi teatrali, nessuno dei quali pubblicato. Ovviamente, tutti sono stati messi in scena. «I vari testi – racconta Pollini – sono conservati presso varie persone, ma non per una pubblicazione: abbiamo raccolto i copioni degli spettacoli teatrali. Abbiamo scandagliato amici e colleghi per raccogliere il materiale. Li abbiamo letti io e Franco Bazzocchi», e dai 47 copioni si è giunti alle dieci pièces (come Mescolini amava chiamare i suoi testi) ora pubblicate.

Ma c’è tanto altro materiale. «C’è un numero cospicuo di testi precedenti al 1986, non registrati alla Siae, come traduzioni, adattamenti, e vario materiale teatrale. Per questo volume, ci siamo orientati sui 47 testi della maturità, un percorso iniziato nel 1986 con le commissioni del “Bonci” e poi con la Bottega del teatro».

C’è però anche un testo non firmato da Mescolini: è stato aggiunto lo spettacolo “La porta invisibile”, un testo “mescoliniano”, scritto appositamente da Alberto Gozzi per Franco Mescolini: si tratta di un dramma radiofonico. Dal punto di vista formale, va ricordato che il copione, per Mescolini, era un punto di partenza per la sua trasformazione in opera teatrale, e la prova è che non ha mai pubblicato un suo testo.

«Eventuali disomogeneità sono state conservate, mentre ci siamo limitati a correggere alcuni refusi dei testi, a volte dattiloscritti, a volte stampati a computer, cercando di rispettare il più possibile la forma mescoliniana». Il libro si apre con “Quegli irresistibili favolosi fratelli Grimm”, e non poteva essere diversamente: fu uno spettacolo di grande successo (sei repliche serali, 20 spettacoli per ragazzi), inquadrato in una ricca serie di eventi culturali, come un convegno sui fratelli Grimm e la fiaba. Proprio nel 1986 Mescolini si iscrisse alla Siae e cominciò a registrarvi i suoi testi: per la prima volta si sentì davvero un autore.

La presentazione di venerdì (ore 17) vedrà il pubblico nei palchi e i relatori nella platea attualmente vuota. Dopo gli interventi dell’assessore alla cultura Carlo Verona, di Franco Bazzocchi e Franco Pollini, ci saranno due contributi video: del drammaturgo Alberto Gozzi e del nuovo direttore di Ert, Valter Malosti. Infine, si susseguiranno piccole performance dei ragazzi della “Bottega del teatro”, mentre sul boccascena ci sarà uno schermo per proiettare materiale video da spettacoli teatrali e cinemtografici di Franco Mescolini.

Abbiamo anche chiesto a Franco Pollini, amico di lunga data di Mescolini, cosa ha provato nel realizzare questa pubblicazione. «C’è stata senza dubbio una forte emozione, ma ha prevalso la necessità di fermare questi spettacoli su carta. Non sappiamo perché non li abbia mai pubblicati: riteniamo però che per il teatro italiano di questo momento, questi testi artigianali e forgiati nell’officina di Franco, possano essere usati da altri e dare vita a una nuova stagione del nostro teatro. Franco assumeva la veste puù semplice dell’evento teatrale, senza intellettualismi».

Per partecipare (ingresso libero) occorre la prenotazione al botteghino del “Bonci”, dalle 10 alle 14, anche dalle 16 il giorno 28 maggio; telefono 0547-355959.