Rubicone
Funerali di Filiberto Muccioli, il parroco: “Si è dato molto da fare qui ma riceverà molto di più”
Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Filiberto Muccioli, imprenditore savignanese morto venerdì 12 luglio all’età di 84 anni, fondatore nel 1982 della Ondaplast di Longiano (di cui era proprietario e presidente), nonché presidente del gruppo Saida, attivo dal 1958 nel settore dei contenitori di vetro.
Alla Messa delle esequie, svoltasi oggi, martedì 16 luglio, in una collegiata di Santa Lucia piena di imprenditori, amici e parenti nonostante il caldo, erano presenti oltre alla amata moglie Miriam, alla sorella Ambra, nipoti e parenti, il sindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua, il vicepresidente dell’Accademia dei Filopatridi Pierino Buda, soci del Lions Club del Rubicone e il consigliere regionale Massimo Bulbi. A fianco all’altare anche i gonfaloni del Comune di Savignano sul Rubicone e del Lions club del Rubicone.
Accademico Censore dei Filopatridi, socio del Lions Club del Rubicone, generoso filantropo, gli sono state tributate parole di stima da più parti. A iniziare dal parroco don Piergiorgio Farina che ha ringraziato Filiberto Muccioli per aver dato impulso al restauro degli affreschi presenti nella chiesa, opere cui oltre all’imprenditore, titolare di Ondaplast e di Saida di Longiano ma che viveva a Savignano, hanno poi – sulla sua scia – contribuito altri benefattori e che sono ancora in corso (vedi in foto le impalcature all’interno della chiesa).
“Filiberto si è dato molto da fare qui sulla terra – ha detto don Piergiorgio – ma riceverà molto di più. Tutto verrà decuplicato, i suoi molteplici interessi non verranno mortificati con la fine della vita ma saranno esaltati”. Quindi il parroco ha citato il centurione romano che fa la professione di fede davanti al costato di Gesù morente dicendo “veramente quest’uomo era il figlio di Dio”. “Sentiamo quest’uomo un po’ ‘parente’, a Savignano – ha detto il sacerdote – non lontana da Rimini dove venivano mandati in punizione i soldati romani, e dove abbiamo una via Cassio Longino a lui dedicata. Un bell’augurio per Filiberto, arrivando alla fine della propria vita, trovare lo scopo per il quale si è vissuti, ovvero aver riconosciuto il figlio di Dio. Grazie a lui per quello che ha fatto per la città come imprenditore ma anche come filantropo. Qualche anno fa (nel 2017, ndr) mi disse: ‘La vogliamo mettere a posto questa collegiata?’ Volle mettere i soldi per la prima parte del lavoro, poi abbiamo iniziato – ha quindi continuato don Piergiorgio . “Chissà se senza il suo impulso avremmo mai iniziato?”.
Parole affettuose sono state lette all’altare al termine della Messa anche dall’Accademico dei Filopatridi Massimo Riva che con voce rotta ha detto, tra le altre cose “ci hai dimostrato che l’amicizia non è un’opportunità ma una condivisione della propria vita”.
Anche il segretario dell’Accademia savignanese Edoardo Turci ha preso la parola definendo Muccioli il rappresentante di una “generazione di imprenditori illuminati” e le sue aziende “grandi famiglie” e indicandolo come “generoso filantropo”. Quindi un lungo elenco di opere e donazioni di colui che è “stato il simbolo di una imprenditoria solidale”. Stile che gli ha valso non a caso, ha sottolineato Turci, la Lom d’or, riconoscimento dell’Accademia ai romagnoli illustri, il premio Melvin Jones Fellow del Lions e il titolo di Cavaliere della Repubblica.
Da parte di Abele Bellavista del Lions Club del Rubicone altre parole di riconoscenza.
“Ricordare Filiberto è facile, basta pensare a cose belle che riguardano l’uomo. Ha fatto il bene nascostamente e in maniera quasi anonima e riservata, un socio per il quale si dovrebbe istituire il titolo di “socio esemplare”. A lui si devono molti service, come il Concerto Natale del Lions, la “Corri per chi non può”, i Mercatini Santa Lucia. Ci piacerebbe – ha concluso Bellavista – un giorno vedere a Savignano una via Filiberto Muccioli”.
Da parte del savignaese Pino Venturi, che lo ha definito capace di concretizzare i sogni, anche la proposta di restaurare nel nome di Muccioli il rudere della chiesa di San Benedetto.
Altri due interventi sulla scia della riconoscenza per l’imprenditore e per l’uomo sono arrivati da un giovane dipendente di Ondaplast, Nicola, che ha raccontato vari aneddoti di vita di azienda e dal commercialista cesenate Giancarlo Poletti che, con voce rotta dalla commozione, ha detto: “È stato un privilegio per me e per i tanti che ti erano vicini condividere con te tanti anni di intelligenza, onestà, generosità, vedere il tuo grande affetto per Miriam e la tua grande voglia di fare. Non dimenticheranno tutto questo”.