Sport
Futsal Cesena-Faventia 6-2
Il Cesena vince e convince nel recupero della terza giornata del girone D di serie B. I bianconeri al MiniPalazzetto fanno di un sol boccone il Faventia con il netto punteggio di 6-2. Protagonista assoluto Gardelli, autore di una tripletta, che infila un uno due rapace tra l’11’ e il 12’ del primo tempo portando i cesenati al riposo con un buon margine di vantaggio.
La ripresa però si apre con la rete ospite di Hassane, ma il nuovo allungo è firmato dal rigore del giovane Ansaloni al 13’ e dopo cinque minuti va a segno anche Pulini. Il Faventia è in balia degli avversari e anche Badahi mette il proprio nome sul tabellino dei marcatori. A nulla è servito il gol di Grelle perché è Gardelli a chiudere a pochi secondi dalla sirena la sfida. “È stata una buona vittoria – gioisce per il primo successo stagionale il tecnico Matteo Matteucci – il risultato è più largo di quello che doveva oggettivamente essere perché il Faventia ha qualità e ha mosso bene palla nell’arco dell’incontro, facendo vedere anche belle azioni. I biancazzurri si sono trovati un paio di volte davanti al nostro portiere e avrebbero potuto realizzare più reti di quanto non hanno fatto. Nelle fasi cruciali siamo stati un po’ fortunati e così si spiega il largo risultato. Questa buona gara ci dà continuità e ci fa prendere fiducia in noi stessi perché i ragazzi sono stati bravi e cinici”.
Piove sul bagnato invece sulla formazione manfreda, con zero punti in classifica e ancora a secco di successi in stagione, allenata dall’ex Davide Placuzzi. “La partita – analizza il tecnico cesenate – si è sviluppata in un modo abbastanza simile a quella dello scorso anno. Da una parte una squadra ha tenuto il pallino del gioco in mano ma non ha la cattiveria giusta per portare a casa il risultato mentre dall’altra c’è una formazione che pensa più al sodo e con determinazione raggiunge il risultato. I problemi sono molto ampi nel Faventia: sulla graticola ci sono i giocatori che non hanno la giusta dose di adrenalina per affrontare le partite, l’allenatore che non sa dare la corretta spinta e la società che sta commettendo i propri errori. Bisogna venirne a campo perché andare avanti così è dura. Noi siamo arrivati a questa partita molto pronti, ma abbiamo fatto una brutta figura. Il termometro della squadra non l’ho nemmeno io e ciò dimostra che non eravamo così preparati come credevamo di essere”.