Gambettola, la minoranza ancora all’attacco sui Velo ok

Prosegue la querelle sugli autovelox a Gambettola. Per il consigliere comunale di minoranza Emiliano Paesani, i Velo ok sarebbero utilizzati come “bancomat” dall’Amministrazione comunale. Critiche respinte dalla sindaca Letizia Bisacchi che parla di “dati utilizzati in modo pretestuoso” e di un’idea di città “dove il rispetto per la persona comincia dalla sicurezza stradale” (vedi notizie richiamate).

Nuova replica di Paesani che dice: “Non ci si sistema certo la coscienza sulla sicurezza sanzionando comportamenti per la maggior parte poco rischiosi in cui il limite di velocità viene superato per pochissimi chilometri orari (36 anziché 30 per esempio). Il sindaco indica poi tra le motivazioni dei controlli con i Velo ok quello della sicurezza dei bambini sulla via Kennedy, strada che porta alle maggior parte delle scuole. Via che peraltro con la pista ciclabile e pedonale tutela già bambini e soggetti fragili. È inoltre noto e dimostrabile che i velox siano in funzione anche alle 6 del mattino, nei mesi estivi e non solo in via Kennedy. Quindi questa motivazione non regge”.

Paesani, in quanto “agente e operatore con esperienza, anche in strada”, dice poi di sè che “non difende la categoria a prescindere, soprattutto quando questa viene sollecitata a raggiungere obiettivi economici. La presenza in strada è fondamentale ed è già un deterrente estremamente efficace, insieme al dialogo con le persone fermate”.

Sul tema interviene anche Denis Togni, referente gambettolese della Lega Romagna. “Chi sbaglia è giusto che paghi – dice – ma le diverse zone con il limite dei 30, a mio avviso in alcuni casi troppo basso, ha fato sì che gli sventurati automobilisti abbiano dovuto pagare una sorta di tassa di passaggio“.