Gambettola, lo storico barbiere va in pensione

Ci sono 55 anni di distanza fra lo scatto qui sopra e quello in coda al testo. Il protagonista è Carlo Ferri, storico barbiere gambettolese, che ieri, venerdì 1 ottobre, ha ultimato la sua esperienza di ininterrotta attività, dopo tanti anni trascorsi con pettine, forbici e rasoio in mano.

Nella foto in bianco e nero, datata 1967, sulla destra si intravede il giovanissimo Ferri (allora aveva 10 anni) agli esordi come apprendista barbiere – una volta si diceva “garzone di bottega” – nel negozio di Mario Calandrini, che aveva la sua attività in via Pascucci a Gambettola, all’angolo prima dei portici, sulla sinistra. In tutti i lavori si inizia dal basso per cui i compiti del “garzone” erano quelli di pulire le poltrone e i lavandini, spazzolare i capelli tagliati rimasti sui vestiti ai clienti e quelli in terra, quindi osservare il titolare mentre faceva la barba o tagliava i capelli. Come tutti i suoi coetanei, Ferri al mattino assolveva i suoi impegni scolastici e, dopo la pausa per il pranzo, dal pomeriggio fino a sera inoltrata, andava a bottega – adesso si dice alternanza scuola-lavoro, ma senza riuscire ad apprendere bene un mestiere -.

I primi passi “lavorativi” avvennero in progressione, per cui Ferri iniziò con l’insaponatura di preparazione al taglio della barba. Solo dopo aver perfezionato ed essere padrone della tecnica, prese in mano il rasoio per la sua prima rasatura e, con il tempo, prese le forbici per il suo primo taglio. Finiti gli obblighi scolastici, iniziarono per Ferri i corsi di aggiornamento e perfezionamento organizzati dall’Accademia di Acconciatura. Carlo Ferri rimase con Calandrini una decina di anni poi, nel 1976, assieme a un altro giovane barbiere gambettolese, Luciano Bevoni, aprirono in società il loro primo negozio in piazza Moro a Gambettola (dove si trova attualmente) con il nome Salone Number One, all’inizio esclusivamente per uomo, poi unisex.

Questa prima società andò avanti per vent’anni, fino a quando Carlo Bevoni scelse di aprire una propria attività in viale Carducci, sempre a Gambettola. Le quote societarie di Bevoni furono rilevate da Emanuele Lombardi e fu allora che nacque l’idea di proporre un salone unisex e arrivarono due dipendenti ragazze a far decollare il servizio dedicato alle signore.

Ora che Ferri ha lasciato l’attività per godersi la meritata pensione, una parte delle sue quote societarie, sono state rilevate da Ramona Fabbri che torna a lavorare a Gambettola, dopo aver svolto un lavoro da dipendente in un negozio di parrucchiera a Savignano sul Rubicone. Ora la nuova società è composta Emanuele Lombardi e Ramona Fabbri.

“Riguardando quella foto in bianconero – precisa Ferri – ricordo che come prima paga presi 500 lire e ricordo anche la contentezza di andare, con quel danaro, al cinema la domenica dopo”.