Gelato con i fiori a Gambettola

È possibile racchiudere l’aroma e la naturalezza dei fiori in un gusto di gelato? Sì, questa idea è venuta a Giulia Casadei, gelatiera di Gambettola. Il momento di sperimentare nuove tipologie di gusti è maturata durante i mesi di confinamento in casa a causa del Coronavirus. “Sono un’amante della natura. Ho sempre avuto la passione per i fiori e le piante – racconta – l’ispirazione mi è venuta andando a fare passeggiate nei campi, era l’unica cosa che potessi fare durante la pandemia. Così, leggendo diversi libri ho abbinato fiori e spezie, che coltivo in giardino, al gelato”.  Appena sei anni fa, la donna ha iniziato un po’ per caso il mestiere di gelatiera quando “a Rimini ho fatto la stagione da Puro&Bio come apprendista”. I primi mesi sono stati difficili a causa del fatto che “sono mancina. Ho imparato a fare i coni come se usassi la destra, incrociando le braccia. È un po’ come scrivere con la sinistra se non la si usa”. In breve tempo un lavoro temporaneo si è trasformato in un vero impiego perché “dopo quattro anni, ho deciso di aprire un locale tutto mio”.

Ad aprile del 2018 ha preso vita Puro&Bio a Gambettola dopo diversi lavori di restauro dei locali già esistenti. “Sono socia unica e ora ho due dipendenti. Non è stato facile iniziare questo percorso”. Il momento più critico è stato superare le restrizioni dovute alla chiusura degli esercizi commerciali per via del Coronavirus. “Da marzo a maggio ho fatto io stessa le consegne a domicilio. Al mattino nel laboratorio producevo il gelato e al pomeriggio e sera provvedevo a completare gli ordini a casa dei clienti”.

Il momento è stato infernale a causa dei ritmi alti di lavoro, il sollievo lo hanno portato i fiori. “Ho introdotto nel menù Rosa del bosco, Sogni d’oro e Provenza, i primi gusti a base di fiori. Partendo da petali di rosa, lavanda e camomilla, dentro a un pentolone, ho portato gli ingredienti in infusione, sviluppando estratti da aggiungere a basi di gelato classiche per realizzare nuovi sapori”. Il processo è lungo e fantasioso, ma ne nasce un prodotto che è più di un gelato perché “la serenità che mi hanno dato fiori e piante durante il lockdown l’ho trasportata in qualcosa da mangiare”. Parole che valgono più di un gesto: sia quello di andare dal fiorista, sia quello di una cucchiaiata di gelato.