Cesena
Gilberto Zoffoli lascia il centrodestra: nascono i “Popolari per Cesena”
Il Movimento romagnolo: ve lo ricordate? Si tratta della forza nata a Cesena nell’ottobre 2012 per (citiamo dai proclami del tempo) “fare politica dal basso e avvicinare i giovani al bene comune”.
Da lì era partito l’impegno politico di Gilberto Zoffoli (già segretario generale dell’Azione Cattolica nazionale). Da lì riparte con una nuova motivazione la sua attività politica, fuori da Libera Cesena e un po’ più lontana dalla destra propriamente detta, in un nuovo contenitore figlio dell’elaborazione culturale del Movimento: i “Popolari per Cesena”.
Per i non addetti ai lavori è doveroso fare ora un passo indietro, ripercorrendo le tappe politiche di questi soggetti negli ultimi anni. Il Movimento romagnolo (da non confondere assolutamente con il Mar, Movimento per l’autonomia della Romagna) aveva come coordinatore Giorgio Fiori e come presidente il senatore Lorenzo Cappelli. Intitolato a Eligio Cacciaguerra (segno di un’ispirazione cristiana e pre-popolare, dato che l’attivista democratico cristiano morì un anno prima della fondazione del partito di don Sturzo), il Movimento romagnolo gettò le basi per la discesa in politica di Gilberto Zoffoli (al tempo membro del direttivo assieme a Fiori, Maurizio Fantini e Franca Lucchi), concretizzatasi poi nella primavera 2014 con la nascita del gruppo “Libera Cesena” e la candidatura a sindaco dello stesso Zoffoli.
Una coalizione di centrodestra che comprendeva Forza Italia (rappresentata da Marco Casali), Pri (capolista Luca Ferrini), Ncd (capolista Stefano Spinelli), Udc (capolista Silvia Campanini), Fratelli d’Italia – An (capolista Patrizia Ricci) e Fare per fermare il declino (in lista unica con il Pri, rappresentata da Massimo Di Fonzo). All’appello mancava la Lega nord che, a poche ore dalla conferenza stampa di presentazione, si ritirò ritenendo Zoffoli un candidato troppo “morbido”.
“Io sono stato il candidato sindaco di questa coalizione – ha sottolineato questa mattina in conferenza stampa Gilberto Zoffoli – e, degli otto candidati sindaci, sono arrivato secondo, prendendo anche più voti rispetto alla somma delle liste della coalizione. Questo è quello che i cesenati hanno espresso. Da questo è nato il progetto di Libera Cesena”.
Per tenere assieme un gruppo così eterogeneo, Zoffoli chiese da subito l’istituzione di un coordinamento politico in grado di dare rappresentanza anche a chi non era riuscito a entrare in Consiglio comunale, come il Pri o Fratelli d’Italia. Si è sempre considerato un po’ la sintesi tra le diverse anime della coalizione, tanto da lasciar passare in secondo piano il suo gruppo di provenienza: “C’è stata forse un’incapacità di riuscire a garantire una presenza di un certo tipo dentro la coalizione. Nel tempo il Movimento romagnolo si è un po’ troppo diluito dentro Libera Cesena”.
Con il passare degli anni, poi, lo scenario è mutato: “A gennaio c’è stato un cambio del capogruppo (Marco Casali, NdR) e in seguito anche del coordinatore del Comitato politico. Forse abbiamo troppo sottovalutato questo aspetto. Sono aumentate le posizioni radicali, estreme, espressione di una destra che limita l’appartenenza di tutti al gruppo. In molti casi ho appreso le decisioni dei miei colleghi sulla stampa, sono stati addirittura cambiati i nostri esperti nelle commissioni senza alcuna consultazione. Le scelte di oggi non sono più quelle attorno a cui si era costruita la coalizione. Libera Cesena ha mutato la sua linea politica e non rappresenta più il centrodestra così come l’avevamo pensato, bensì una destra esclusiva. Per questo ho maturato un disagio e una difficoltà, che non è di questi giorni”.
Lo strappo della settimana scorsa in Consiglio comunale con i colleghi consiglieri di Libera Cesena, sulle modifiche al Codice di convivenza civile, non è stata altro che la goccia che ha fatto traboccare il proverbiale vaso: “Ormai c’è una presenza molto forte di Fratelli d’Italia e un’assenza di fatto di Forza Italia dentro al comitato politico. In questo spostamento a destra, in questa nuova configurazione, il candidato sindaco era di fatto una presenza ingombrante. Così abbiamo voluto saltare fuori dal pentolone, ora che abbiamo ancora le forze, prima di finire bolliti”.
Con Zoffoli escono dal comitato politico di Libera Cesena quelle componenti, legate al Movimento romagnolo, che si richiamano espressamente all’esperienza dei cattolici democratici.
“Ho già comunicato al presidente del Consiglio comunale la mia uscita da Libera Cesena e l’approdo al Gruppo Misto – ha annunciato Zoffoli –. Da oggi costituiamo ufficialmente il nuovo soggetto politico Popolari per Cesena”.
Nel gruppo Misto, Zoffoli sarà compagno di banco di Giorgio Gustavo Rosso, l’editore della Macro Edizioni noto per le sue idee alternative e spesso apertamente antiscientifiche (dalle scie chimiche fino ai vaccini) uscito qualche tempo fa dal Movimento 5 stelle. Una coppia davvero bizzarra, felice espressione di quello zibaldone che ogni gruppo Misto rappresenta.
L’uscita da Libera Cesena non muta, comunque, la posizione politica di Gilberto Zoffoli e dei suoi sostenitori: “Restiamo convintamente all’opposizione, il nostro giudizio sulla Giunta di Paolo Lucchi resta del tutto negativo. Rimaniamo esattamente dove siamo sempre stati, è Libera Cesena che si è spostata a destra”.
Dentro Libera Cesena è comunque rimasto Stefano Spinelli che (pur essendo nei fatti distante da tempo dalle posizioni di Ncd) ha improntato tutto il suo agire politico in ragione dell’esperienza cristiana. Come si può partire da posizioni ideali così vicine per trarre decisioni di segno opposto?
“Non nego di aver parlato lungamente con Spinelli – ha risposto Zoffoli – discutendo sulle scelte concrete, non solo sull’ultima votazione in Consiglio. Ma ho sempre cercato di fargli capire quando le questioni tecniche finiscono per interferire con la salvaguardia di alcune sensibilità. Non siamo diametralmente opposti, anzi. Io conosco Spinelli, la sua esperienza, e mi rivedo all’interno di quei riferimenti culturali e di quelle ispirazioni. La mia storia parte da lì. Non mi ritengo il portatore di valori assoluti ed esclusivi, cercheremo anzi il dialogo con tutti per riaggregare un’area e un’esperienza politica. Il logo dei Popolari per Cesena, che richiama un abbraccio e un sorriso, va proprio in questa direzione”.
Alla conferenza stampa odierna erano presenti anche esponenti del Partito Repubblicano, forza che si trova ancora all’interno di Libera Cesena. Almeno per il momento: “Per noi è importante che questo nuovo soggetto politico sia disponibile a discutere con tutti – ha spiegato Africo Morellini – e in questo è proprio come noi, che siamo liberi e aperti a tutte le soluzioni”.
Gilberto Zoffoli ha anche sgombrato il campo dall’ipotesi di una sua ricandidatura a primo cittadino alle elezioni Amministrative del 2019: “Direi proprio di no. Abbiamo voluto rivendicare un’identità per avviare un dialogo e un confronto. Il Movimento romagnolo ha una funzione di stimolo intellettuale, mettendo a disposizione idee e persone in contesti diversi, come avvenuto ad esempio con Odo Rocchi a Roncofreddo. Qui in città il nostro impegno ha preso le forme dei Popolari per Cesena e ora valuteremo le possibili alleanze. Ci stiamo confrontando a tutto tondo, a partire dai movimenti civici, mantenendo un dialogo anche con la destra, per fare sì che vengano meno certi estremismi non condivisibili”.
All’interno dei Popolari per Cesena sono stati individuate quattro aree di approfondimento: Economia-Crescita (affidata a Maurizio Fantini), Urbanistica-Territorio (Mirella Ravaglia), Persona-Società (Francesco Biguzzi), Istituzioni-Partecipazione (Eugenio Fantozzi). A queste si affianca un coordinamento dei Consigli di Quartiere, affidato a Tommaso Pirini.