Gioco libero in tutti i cortili, si muove la Regione

Bambini e bambine che giocano liberi e spensierati nei cortili sotto casa. Non è affatto una cosa scontata, in quanto sono sempre più diffusi i regolamenti condominiali che interdicono il gioco all’aperto.

Così negli ultimi anni alcuni Comuni hanno inserito nel Regolamento edilizio una norma che afferma e tutela questo diritto, prevalendo anche su eventuali decisioni difformi. Lo ha fatto un paio di anni fa anche il Comune di Bologna, dove l’allora la vicesindaca e assessora all’urbanistica, la cesenate Valentina Orioli, accolse la proposta di associazioni e comitati di genitori.

Ora questo provvedimento potrebbe essere esteso in tutte le città dell’Emilia-Romagna. Qualche giorno fa, infatti, è stata approvata la risoluzione di Europa Verde che impegna la Regione a sollecitare i Comuni, anche attraverso l’Anci, “a riconoscere il diritto dei bambini al gioco nei cortili, nei giardini e nelle aree all’aperto degli edifici privati ad uso abitativo, anche stanziando risorse per riconvertire i parcheggi nei cortili in aree per i giochi all’aperto”.

A presentare la risoluzione è stata la consigliera Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea legislativa e capogruppo di Europa Verde. “Nelle nostre città, sempre più frequentemente i bambini sono privati di luoghi di ritrovo e del loro diritto al gioco sotto casa perché i cortili sono per lo più trasformati in parcheggi e il loro uso è spesso al centro di conflitti tra adulti e bambini che sfociano nell’approvazione di regolamenti condominiali restrittivi della possibilità di giocare in cortile ─ afferma ─. L’esperienza della pandemia e i mesi di lockdown hanno reso ancora più attuale e urgente la necessità di intervenire per aumentare gli spazi all’aperto per il gioco e per lo sviluppo della socialità dei bambini”.

Tra i numerosi pedagogisti che hanno sottolineato l’importanza del tempo trascorso a giocare all’aperto, Zamboni ricorda il professor Francesco Tonucci, ricercatore del Cnr e ideatore del progetto internazionale ‘La città dei bambini’. Già nel 1989, con l’approvazione da parte delle Nazioni Unite della ‘Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’ si sanciva il diritto dei bambini “al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della loro età”.