Dalla Chiesa
Giovanni da Capestrano, un santo con l’armatura
Definire Giovanni da Capestrano frate sacerdote dell’Ordine dei Minori Osservanti non è certo semplice. Sicuramente non era il tipo del frate “casa e chiesa”. Anzi, era sempre in prima linea, vuoi nelle battaglie ad accompagnare con il suo grido i soldati o in aule di processo alla meno peggio a giudicare eretici.
Faceva parte infatti della Inquisizione italiana, avendo lui studiato da avvocato e laureato in diritto canonico e civile, ben preparato all’occasione che non mancò. Fu chiamato nel gruppo di chi era deputato al giudizio dei “fraticelli”, suoi confratelli nell’Ordine non riconosciuti, ma che avevano anche loro Francesco d’Assisi come Pater e Conditor (padre e fondatore). I fraticelli erano una sorta di setta (come i dolciniani di fra Dolcino da Novara finito poi al rogo) che pretendeva di praticare in modo estremista la Regula di Francesco, professando dottrine dichiarate eretiche dalla Chiesa. Proprio per questo suo successo contro questi eretici ebbe a guadagnarsi l’appellativo di “colonna della santa e regolare osservanza”, riferito alla Regola, insieme a san Bernardino da Siena, suo maestro e tutor, san Giacomo della Marca, e i beati Alberto da Sarteano e Bernardino da Feltre. Combatté l’usura invano e senza ottimi risultati fu chiamato pure nell’attività contro gli Ebrei. Il papa lo inviò suo legato in Austria, in Baviera e in Polonia, dove si allargava a macchia d’olio la piaga degli Ussiti
A settant’anni, nel 1456, lo troviamo in pieno della battaglia di Belgrado accerchiata dai turchi. Per undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo. La pagherà cara … tre mesi dopo Giovanni moriva a Villaco in Austria, oggi Ilok, Croazia. Era il 23 ottobre del 1456. Era nato il 24 giugno del 1386 a Capestrano in provincia dell’Aquila. Papa Alessandro VII lo canonizzava nel 1690. Nel 1984 papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato “Patrono dei Cappellani Militari di tutto il mondo”.