Giovedì 5 settembre il saluto ai fratelli di san Francesco

Cesenatico saluta i fratelli di San Francesco. Giovedì 5 settembre, alle 19, presso il convento di largo Cappuccini, il vescovo Douglas Regattieri presiederà la Messa di ringraziamento al Signore “per la preziosa presenza della comunità religiosa dei fratelli di San Francesco a Cesenatico”. A seguire, un momento di fraternità con buffet nel cortile del convento. Chi vuole portare qualcosa di salato o di dolce da condividere, può contattare la segreteria della parrocchia di San Giacomo.

Anche se i tre frati, padre Davide, padre Remo e fra Vittorio, sono stati richiamati dalla casa generalizia di Nogarole Rocca (Verona), la chiesa di Cesenatico non chiuderà i battenti. Come si apprende dal bollettino mensile dell’unità parrocchiale “Sul mare”, il servizio liturgico proseguirà mantenendo, per il momento, l’attuale orario delle celebrazioni. Queste saranno presiedute da don Altenio Benedetti, nominato nuovo viceparroco di San Giacomo.

Dopo oltre 400 anni di presenza francescana, di cui 23 anni dell’attuale fraternità, la partenza dei frati lascia alla comunità cesenaticense un vuoto spirituale profondo. Ma c’è anche chi è preoccupato per la scelta di trasferire alcuni servizi Caritas nel convento, con il timore che aumentino situazioni di degrado in centro storico, e annuncia proteste di piazza per lo stesso giorno del commiato.

Sul tema è intervenuto ieri, con un lungo post sul suo profilo Facebook, il sindaco Matteo Gozzoli, che cerca di fare chiarezza e spegnere le polemiche.

“Quando esattamente un anno fa Cesenatico ha appreso la notizia – scrive il primo cittadino – gran parte della comunità religiosa e non solo si è attivata con una raccolta firme per mantenere un punto di riferimento così importante per la nostra comunità. Io ho chiesto ufficialmente alla Congregazione dei fratelli di San Francesco di riconsiderare la scelta, evidenziando l’importante presenza dei frati nel centro storico di Cesenatico per unire le anime della città: una porta aperta per tutti, un aiuto, un punto di riferimento religioso, un luogo di spiritualità magnifico. La Congregazione mi ha risposto immediatamente che la scelta era irreversibile visti il calo delle vocazioni e i pochi frati rimasti nel convento. Allo stesso tempo, la Diocesi di Cesena-Sarsina ha intrapreso un percorso per non lasciare chiuso il convento. In primis, ha garantito la funzionalità della chiesa presente, pertanto le funzioni religiose vi si svolgeranno regolarmente. Inoltre, ha previsto di utilizzare gli ampi spazi del convento per garantire e ottimizzare una serie di servizi della Caritas di Cesenatico che vengono già svolti in centro storico, come la mensa amica, e altri che vengono al momento svolti nei locali dell’ex scuola di via Leone. Questi servizi sono gestiti da volontari che io non finirò mai di ringraziare, come sindaco ma soprattutto come cittadino di Cesenatico. La nostra Caritas accoglie chiunque abbia bisogno, straniero o italiano, singole persone e famiglie anche e soprattutto cesenaticensi. Lo fa servendo pasti, trovando posti letto, donando vestiti. In maniera anonima, instancabile e gratuita”.

Gozzoli spiega che “il convento avrà bisogno di qualche piccolo lavoro e si troverà ad avere qualche celletta inutilizzata che potrebbe essere messa a disposizione per ospitare chi ne ha bisogno. Ma lo ripeto e lo ribadisco: solo la Diocesi potrà decidere nel dettaglio quello che si farà all’interno del convento, non l’amministrazione comunale”.

Poi la risposta esplicita alle critiche: “Se in un convento francescano non possono accedervi i più bisognosi, chi vi dovrebbe accedere?”.

Sul timore dei bivacchi, il sindaco ricorda che “presso la parrocchia di San Giacomo da anni è attivo un servizio di mensa che, non avendo spazi a sedere, eroga solo pasti da asporto. Questo può aver ingenerato alcune criticità in quella zona. Ora che si hanno a disposizione dei posti a sedere all’interno, tutti coloro che hanno una casa possono come prima consumare a casa e chi un tetto non ce l’ha avrà un refettorio dove sedersi, senza dover cercare panchine in spazi pubblici. Infine come è noto a tanti, da anni l’amministrazione comunale nei mesi più freddi in collaborazione con Caritas avvia dei percorsi per dare un letto a chi non ce l’ha. Spesso qualcuno per non allontanarsi dalla zona del centro preferisce rimanervi all’aperto a dormire. Questo ha causato polemiche e segnalazioni a non finire per anni. Ora che abbiamo la possibilità di avere qualche risposta in più per togliere persone dalla strada ci preoccupiamo di questo?”.

Il sindaco anticipa quindi la massima collaborazione con la Diocesi e la Caritas: “Cercheremo di capire nel dettaglio il percorso che hanno in mente e come poter essere d’aiuto e ci sarà attenzione perché questa nuova realtà che si insedia in centro storico conviva con le varie anime presenti, come sono certo che accadrà, e l’amministrazione è pronta a fare la sua parte perché tutto funzioni nel migliore dei modi nell’interesse non solo del nostro centro storico ma di tutto il nostro paese. Proviamo tutti quanti a costruire ponti tra di noi e non ad alzare muri. Con il dialogo affronteremo anche questa nuova sfida”.

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