Cesena
Gli allievi del Righi studiano Cesena
Hanno iniziato progettando la visita guidata a Firenze. Oggi una perlustrazione a Cesena, dalla stazione fino alla zona dell’ex Zuccherificio, a piedi, col block notes.
Le classi 3C e 3DC del liceo scientifico “A. Righi” stanno svolgendo un’indagine sulla città contemporanea. Sotto la lente di ingrandimento degli studenti e degli insegnanti c’è in particolare la città in cui studiano e molti di loro vivono, Cesena.
Incontri con gli esperti, tra i quali per esempio gli urbanisti Denis Parise e Valentina Orioli anche assessore alla Mobilità urbana del Comune di Bologna, Dimitri degli Angeli del Gruppo archeologico cesenate; visite in loco a piedi in città (tappe alla Biblioteca Malatestiana, in piazza del Popolo e nelle aree verdi, scelti come significativi per l’identità della città, dal punto di vista storico, urbanistico e sociale), interviste agli amministratori comunali, ai referenti degli enti e ai presidenti di comitati cittadini.
Un lavoro trasversale e multidisciplinare che confluirà in un elaborato digitale che a fine anno sarà presentato alla scuola e alla città e reso accessibile attraverso un sito in costruzione a cura degli studenti dell’indirizzo di scienze applicate, a mo’ di deposito documentale pubblico.
Il punto di partenza dell’intero percorso ha interessato le materie di storia e lettere, scienze motorie e disegno e storia dell’arte, spiega la professoressa Manuela Bianchi che stamane accompagnava le classi insieme alla professoressa Donatella Fantini. Cornice di contenuto, l’Agenda 2030, con gli obiettivi di promuovere città inclusive, sicure e sostenibili e società pacifiche.
“Durante la perlustrazione di oggi per esempio – continua la professoressa – abbiamo preso atto della condizione in cui versa l’area addossata al parcheggio della stazione ferroviaria, già oggetto di un progetto di riqualificazione. Il prossimo anno ci concentreremo nelle zone vicino alla nostra scuola, magari lavorando con i disegni in modo che i ragazzi possano essere più creativi e propositivi”.
“Non dobbiamo formarli tutti ingegneri civili o architetti – precisa la docente – ma certamente condurli a diventare cittadini attivi e consapevoli. Muovendosi a piedi in città si scoprono cose che si altrimenti si danno per scontate. Quante persone frequentano il supermercato del lungo Savio e quante però non conoscono piazza Sciascia, proprio sopra al parcheggio coperto? Uno spazio non vissuto e poco noto… da questi elementi sorgono riflessioni e magari anche proposte per vivere bene la città e i propri luoghi”.