Cesena
Gli introvabili e i dimenticati a “C’era una volta il libro”
Gli introvabili e i dimenticati della carta stampata rivivono a “C’era una volta … il libro”. L’ottava edizione della fiera dedicata all’antiquariato librario e collezionismo cartaceo è di scena sabato 16 e domenica 17 novembre a Cesena Fiera.
Protagonisti sui banchi degli oltre 70 espositori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero i libri antichi e di pregio dal XVI secolo in poi, ma anche tantissime rarità e curiosità bibliografiche del più recente ‘900, come fuori catalogo, prime edizioni e volumi autografi. Imperdibile per i collezionisti è poi l’infinita varietà di poster cinematografici, fotografie, autografi, cartoline e documenti storici di vario tipo, tutti rigorosamente originali e certificati. Un’occasione anche per scoprire le più rare e curiose mappe geografiche d’epoca della Romagna.
“È il quarto anno che proponiamo questa rassegna, che si svolge nei mesi di febbraio e novembre, e fin da subito si è imposta come punto di riferimento del settore grazie alla presenza di espositori specializzati che propongono pezzi per tutte le tasche”, spiega Elisabetta Casanova, curatrice della mostra-mercato organizzata da Blunautilus.
Tra le rarità legate al territorio romagnolo da segnalare l’incisione su rame ad opera del cartografo olandese Joan Blaeu, datata 1704 e raffigurante una veduta a volo d’uccello della città di Cesena. E poi il volume “Statuta Civitatis Forolivii. Forolivii, apud Franciscum Surianumun”, opera di Amadori Massae datata 1616 di storia locale con legatura in pergamena e, all’interno, testi in codice medievale in latino rubricato con inchiostro rosso e nero. È del 1898, invece, una rara prima edizione de “Il Rinascimento delle ceramiche maioliche in Faenza” di Federigo Argnani, contenente 60 tavole “disegnate e colorite dal vero” dall’autore raffiguranti ceramiche faentine.
L’iniziativa si tiene in concomitanza con “C’era una volta …antiquariato” che a sua volta conta oltre 300 espositori, trasformando i padiglioni di Pievesestina in una cittadella dell’antiquariato.
Ad arricchire la rassegna c’è la mostra collaterale “La meglio gioventù fra realtà e desiderio” che rievoca la contestazione giovanile del Sessantotto in Italia attraverso originali fonti cartacee dell’epoca, quali locandine e manifesti cinematografici, recuperate e selezionate dal collezionista ravennate Domenico Gavella. In tutto un’ottantina di pezzi, una piccola parte della collezione di Gavella – che ha vissuto da protagonista quel periodo che travolse con la sua energia un’intera generazione – che annovera 1.200 manifesti, quasi 400mila locandine cinematografiche (il babbo gestiva una sala cinema) e 80mila libri. “Sono stato un militante a tempo pieno e questo recupero della memoria è un mio modo di continuare a fare politica – racconta Gavella –. Il Sessantotto voleva dare l’attacco al cielo, uno dei manifesti ritrae la macchina volante di Leonardo Da Vinci, e il nostro slogan era ‘Cambiare il mondo senza prendere il potere’. Abbiamo raccolto l’eredità della Resistenza gettando lo sguardo altrove e cercare di spostare l’asse su altri piani. In questo la grafica ha avuto un compito importante. Cercavamo una grande trasformazione collettiva da cui però ne siamo usciti sconfitti, penso perché non siamo riusciti a ridefinire un modo di essere comunisti in una società che si trasformava”.
Gavella guiderà personalmente i visitatori alla scoperta di quel movimento che intercettò tutto ciò che stava cambiando nel mondo mettendo in discussione ogni aspetto della società, con visite guidate il sabato alle ore 11 e 16.30 e la domenica alle 11.