Gli studenti del Liceo “Monti” a lezione di bioetica

Sabato alcune classi del Liceo “Monti” di Cesena hanno potuto partecipare, nell’Aula Magna dell’istituto, a una conferenza dal titolo “Homo sum. Valori umanistici e Scienza” tenuto da Antonella Pragliola, dirigente biologo genetista presso la Ausl di Cesena che negli Anni Novanta ha lavorato nove anni come ricercatrice presso il Baylor College of Medicine di Houston in Texas alla mappatura del genoma umano. La relatrice ha alternato i momenti di lezione frontale alla visione di diapositive e video per concludere l’incontro lasciando uno spazio riservato alle domande e al confronto con i ragazzi. L’intervento ha trattato in primo luogo la definizione di Bioetica e le sue origini spaziando poi sugli scenari attuali e futuri legati in particolar modo alle scoperte sul Dna umano e sugli interventi possibili ad oggi.

“Purtroppo oggi non sempre il concetto di essere umano coincide con quello di persona umana e la ricerca rischia di perdere di vista il suo fine che è il miglioramento della qualità della vita. La ricerca della verità è insito nell’uomo e non può avere limiti, ma sono le sue applicazioni che vanno regolamentate”, ha affermato Antonella Pragliola, che ritiene fondamentale la divulgazione scientifica tra i giovani per sensibilizzarli nei confronti di questi temi. I ragazzi sono rimasti particolarmente colpiti dai video che mostrano come gli scenari prospettati nel 1997 con l’uscita del film “Gattaca”, che allora sembravano solo fantascienza, ora rappresentino una realtà inquietante: figli ordinati a domicilio e scelti con i criteri dell’eugenetica. L’incontro è stato organizzato nell’ambito dell’attività di alternanza scuola-lavoro della classe terza C: tale progetto tratta il progresso umano dall’antichità ai giorni nostri. In questa prospettiva è previsto l’allestimento di una mostra a pannelli nei locali della scuola tra maggio e giugno, e vengono sollecitati i ragazzi ad approfondire l’argomento, interrogando anche i classici greci e romani, che nelle loro opere letterarie, attraverso i miti di Prometeo e dell’Età dell’Oro, indagano i rischi di scoperte scientifiche e tecnologiche non accompagnate da una bussola morale.