Dalla Chiesa
Gmg, cardinale Zuppi: “il terrorismo e le mafie colpiscono tutti, come accade con la guerra”
“Ogni volta che passo dalla stazione di Bologna leggo i nomi e l’età. Lì potevamo esserci tutti. Il terrorismo, come le mafie, colpiscono tutti. Ed è quello che succede in tante parti del mondo con la violenza organizzata e giustificata della guerra. La storia nostra e il nostro essere cristiani non è fuori dal mondo. Dobbiamo leggere la presenza del Signore nella nostra vita, così come è. Anche nelle tragedie di una bomba messa in maniera vigliacca, senza volto e con tante complicità”. Lo ha detto questa mattina il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, durante la catechesi con i giovani alla Gmg di Lisbona.
“Qualche volta pensiamo che l’essere cristiani è come prendere la maturità: quando si arriva, è fatta. E invece no, è una ricerca che ci accompagna tutta la vita, con tante contraddizioni”, ha aggiunto il cardinale: “Io amo la Chiesa anche con tutte le difficoltà. Diffidate di quelli che sembrano angeli: c’è qualcosa che non funziona. L’amore vince il male e nessuno di noi è libero dal male. Ce lo portiamo dentro, qualche volta facciamo delle cose non buone. E il Signore non si scandalizza, ma ci vuol bene, deboli, fragili come siamo. Ci aiuta a cambiare perché ci ama e ci chiede di amare”.
Quindi il cardinale Zuppi ha ricordato che viviamo “in un mondo in cui ci sono tante guerre, tante divisioni, tante inimicizie, tanti pregiudizi, tante incapacità a stare insieme”. A Bologna, ha concluso con una denuncia pubblica, “non si affitta agli stranieri! Ci sono tanti stranieri che lavorano, a cui noi non affittiamo le case. E solo perché sono stranieri, tendenzialmente africani. E questo fa male? Certo. Ha delle conseguenze? Sì”.