Grande festa a Palazzo Ghini per il 70esimo compleanno del Csi di Cesena

Condivisione, socialità, insieme. Potrebbe risolversi in questo modo alternativo l’acronimo del Centro Sportivo Italiano che da ben settant’anni in Italia, e dunque anche a Cesena, è motivo di aggregazione, ma non meno di crescita e di partecipazione delle persone, dai ragazzi agli adulti. Il tutto avviene attraverso lo sport, anzi gli sport che dal 1948 al 2018 si sono moltiplicati sempre di più (per ultimo il tennis da tavolo) fino a interessare 135 società affiliate e 9308 tesserati. Il compleanno del Csi di Cesena è stato festeggiato questa mattina nella sala Convegni di Palazzo Ghini alla presenza di ospiti di tutto riguardo accolti dal presidente Luciano Morosi (nella foto). Particolare rilievo ha assunto la parte conclusiva della festa coronata dall’assegnazione del discobolo d’oro 2018 alla polisportiva Sidermec dei fratelli Vitali (nella foto).

La mattinata, avvenuta alla presenza del presidente nazionale Vittorio Bosio e di tante associazioni sportive, è stata dedicata all’amico Alessandro Santini, già presidente e amministratore del Csi di Cesena morto il 7 settembre scorso. “Un protagonista attivo che si è impegnato perché questo settantesimo compleanno venisse festeggiato nel modo giusto e all’insegna del gruppo”, ha ricordato il presidente Morosi definendo questo traguardo una vittoria di tutte le persone che hanno contribuito a rendere il Csi una realtà radicata sul territorio. “Il nostro obiettivo – ha spiegato – è di coinvolgere più persone possibili nella pratica degli sport”. Un obiettivo che richiama la nomina a città europea dello sport assegnata a Cesena nel 2014. “Anche il Csi – ha aggiunto –è responsabile di questo titolo onorifico”. Sport e vita infatti si incontrano di continuo nel quotidiano unendo la dimensione spirituale a quella umana, e viceversa. È stato questo, in sintesi, il contenuto del saluto del vescovo Douglas (nella foto) che ha rammentato come lo sport sia “lo specchio del nostro tempo”.

Per monsignor Regattieri l’attività sportiva rappresenta il “rapporto tra lavoro e tempo libero” ma anche un canale mediante il quale sono stabilite delle regole. “E’ necessaria – ha spiegato – l’armonizzazione che ognuno di noi deve fare tra il tempo del lavoro e il tempo della festa. In questa per tanti c’è anche lo sport come volontariato ed espressione di vita. Lo sport è progresso”. Tuttavia bisogna stare attenti, ha messo in guardia il vescovo, a un pericolo: “Non bisogna mai fare dello sport una sorta di religione laica perché così si perdono gli altri valori”.

Parole condivise dal sindaco Paolo Lucchi che ha sottolineato la particolare attitudine dei cesenati verso lo sport. “Nel 2014 erano 24 mila i cittadini che praticavano attività di ogni tipo unendo impegno e volontariato”. Due principi su cui si basa la storia del Csi  che oggi festeggia un compleanno collettivo negando ogni forma di individualismo.