Cesena
Green economy made in Romagna. Mariotti (Nazione Futura): “A Cesena nel 2004 era stato sviluppato un progetto ‘Econaturale'”
La Regione Emilia-Romagna ha annunciato che dal 1° marzo al 7 maggio (salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse) sarà possibile presentare domanda per accedere al Fondo Energia pensato per il sostegno di interventi di Green Economy. Sono a disposizione nuove risorse per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle imprese e per incrementare l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il Fondo Energia, insieme al Fondo Starter, fa parte del Fondo multiscopo rotativo di finanza agevolata, strumento di credito agevolato. Il Fondo Energia finanzia fino a 500 mila euro in 96 mesi a tasso 0 per il 70 per cento dell’importo ammesso e per il 30 per cento a un tasso convenzionato con gli istituti di credito. La Regione è la prima in Italia a investire nelle energie rinnovabili, un settore su cui sono accesi i riflettori delle grandi nazioni del mondo preoccupate dalla salute della Terra, la “casa comune” a cui Papa Francesco ha dedicato l’enciclica Laudato Si. Abbiamo fatto il punto con Gianluca Mariotti, 26 anni, dottore in Scienze Ambientali e socio del movimento di idee “Nazione Futura” lanciato anche nella città malatestiana sabato 7 aprile.
Come vanno le rinnovabili in Italia e quale sarà il loro futuro nel mondo?
La quota dei consumi in Italia coperta dalle fonti rinnovabili è pari al 17,41 per cento. A livello mondiale la questione è molto più complicata ed è legata alle criticità contenute all’interno del protocollo di Kyoto che non prevedeva per i Paesi non rientranti nell’allegato I – che allora inglobava i Paesi già industrializzati, non esattamente coincidenti con quelli attuali – Cina e India, Brasile e Sud Africa – particolari impegni di riduzione delle emissioni. Tutte nazioni che dal 1990 al 2012 hanno aumentato le emissioni dell’anidride carbonica. Lo scenario peggiore ipotizza un aumento della temperatura sulla superficie terrestre fino a circa quattro gradi centigradi: un tale aumento sarebbe difficilmente sostenibile, dunque l’incremento nelle uso delle risorse rinnovabili e di conseguenza la riduzione delle emissioni dovrà essere fondamentale.
Qual è il futuro energetico della Romagna?
L’importanza e la necessità dell’uso delle energie rinnovabili è contenuta anche all’interno dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, all’interno dei quali sono viste come uno strumento utile per ottimizzare l’uso delle risorse e la conservazione del sistema naturale ed ambientale. Secondo il rapporto statistico rilasciato dal GSE, le Provincie di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna nel 2016 hanno contribuito al 2 per centro dei 108.022 GWh relativi all’intera superficie italiana. Nel nostro territorio un eventuale miglioramento nell’uso passerà soprattutto da un potenziamento nella produzione fotovoltaica o da bioenergie piuttosto che dall’eolico.
Arriva la casa del futuro a energia zero: quali sono gli obblighi per la costruzione di nuovi edifici e per le ristrutturazioni?
A Cesena già nel 2004 era stato sviluppato il progetto ‘Econaturale’, orientamento metodologico rivolto alla salvaguardia dell’ambiente, dell’urbanistica, della viabilità e della qualità della vita. Tra i progetti c’era anche quello della ‘Casa Econaturale’ rivolta alla costruzione dell’edifico con materiali eco-compatibili, eco-sostenibili e riciclabili, uso delle tecnologie rinnovabili e arredi in legno per minimizzare gli impatti sull’ambiente in termini di consumi e produzione di rifiuti. Anche l’architettura può essere uno strumento per la salvaguardia del sistema che ci circonda e che ci dà da vivere.
Cesena come si approccia alle fonti rinnovabili?
A Cesena un impianto fotovoltaico da un 1,0 KW si stima che abbia nelle condizioni ottimali una produttività annuale di circa 1170 Kwh e che un orientamento pari a novanta gradi rispetto alla direzione sud porti ad una perdita del 6-7 per cento in termini di energia prodotta a livello annuale. Spesso viene trascurato il dettaglio: fenomeni legati all’ombreggiamento o all’incuria (come strati di polvere lasciati depositare) vengono trascurati e comportano una perdita della resa effettiva. Le condizioni meteorologiche sicuramente incidono, però bisogna prestare attenzione: nel febbraio del 2012, concomitante con il fenomeno del ‘nevone’ qui a Cesena, effettivamente gli impianti hanno prodotto di meno, ma nel marzo successivo, a causa del fenomeno di autodepurazione dell’atmosfera, hanno reso molto di più rispetto allo stesso mese degli anni successivi.