Valle Savio
I 100 anni del maestro Emidio Del Governatore
Grande festa e grande affetto degli ex alunni per il maestro giunto da Rimini a Sarsina negli anni 50
Gli ex alunni festeggiano il maestro che spegne 100 candeline. Emidio Del Governatore venne da Rimini a Sarsina negli anni ’50 non solo per insegnare, ma per lasciare un ricordo indelebile in chi ebbe la fortuna di averlo come insegnante.
L’affetto degli ex alunni per il maestro centenario
In occasione dei festeggiamenti per i 100 anni del maestro Emidio Del Governatore, proponiamo il racconto dei suoi ex alunni Fabrizio, Tobia, Giampiero e Francesco, che ogni anno si recano a Rimini, nella struttura che lo ospita, per un momento conviviale di festa.
“E così il maestro ha raggiunto la veneranda età di 100 anni. Una volta fecero gli auguri a una signora anziana nel giorno dei suoi 99 anni: auguri, nonna, vi auguro di arrivare a 100. Un po’ stupita rispose: Perché, dopo non ce ne sono più?”
Sinner non si stanca di vincere, Emidio non si stanca di vivere
Mercoledì, 23 ottobre 2024, il maestro Emidio ha compiuto il secolo e a vederlo, lucido, presente, giocoso, sembra sia entrato nel suo secondo secolo con la voglia di molti altri anni. Un po’ come Sinner, che non si stanca di vincere, Emidio non si stanca di vivere. Grande festa dunque nella casa di riposo, con tutti gli ospiti a festeggiare nella speranza di “fare tombola” anche loro. Figli, nipoti, parenti, canterini, amici, erano lì per lui. Due di loro, riminesi, fedelmente ogni lunedì vanno a trovarlo per portarlo fuori a una passeggiata sul lungomare fra canti, citazioni latine e letterarie (i maestri di una volta ne sapevano più dei liceali).
Grande festa nella casa di riposo riminese
Un buffet ricchissimo, come aperitivo perché poi ci sarebbe stato il pranzo. I balli con le infermiere, festoni e palloncini. Auguri a go-go e tutti riuniti gli ospiti a guardare e godere.
E due preti a dare la loro benedizione: Bubi, che ha avuto i nipoti a scuola e un sacerdote africano, che gli ha portato la Comunione. I bambini di prima elementare, i suoi bambini della classe 1948, che l’hanno sempre stimato, onorato, cercato: segno di un lavoro ben svolto dal maestro, con una dedizione unica: Tobia, Fabrizio, Giampiero e Francesco in rappresentanza di tutti, quelli ancora vivi e quelli che lo aspettano, a suo tempo, perché l’hanno preceduto dove tutti siamo attesi.
Perché si nasce, si vive e si muore non per caso e non per caso ci si è trovati tutti lì a fare festa. Per un traguardo raggiunto, che chissà quanti di noi vedranno. Festa e pioggia. Gioia e fatica. “Vale la pensa essere nati, maestro, e lei ce l’ha sempre insegnato. Oggi ce l’ha fatto vedere: lieto e compunto, commosso e presente, senza lamentela, sempre attento a chi le sta intorno, bambini una volta, anziani adesso. Ad multos annos!”.