I carabinieri forestali fermano un bracconiere: abbattuto un rarissimo Ibis Eremita

L’indagine, avviata grazie al monitoraggio satellitare, ha portato al sequestro di armi e munizioni e al deferimento di un uomo responsabile della morte di un esemplare a rischio estinzione

In un’operazione di controllo ambientale nella provincia di Forlì-Cesena, i carabinieri forestali hanno individuato un caso di bracconaggio ai danni di un Ibis Eremita, specie gravemente minacciata. Gli esemplari sono dotati di trasmettitori satellitari per monitorarne la salute e e gli spostamenti.

Un’indagine avviata grazie al monitoraggio satellitare

Il Gruppo Carabinieri Forestale di Forlì-Cesena (e Rimini) ha condotto un’operazione volta alla tutela della fauna selvatica e al contrasto del bracconaggio. Nel corso dei controlli, i nuclei di S. Sofia, Sarsina, Verghereto e Rimini hanno scoperto e denunciato un uomo per l’uccisione di un raro esemplare di Ibis Eremita. L’animale, abbattuto in una zona montana della provincia, è stato poi trasportato dal bracconiere presso la sua abitazione.

L’Ibis Eremita è una specie a rischio critico di estinzione, inserita nella lista rossa dell’Iucn (International union for conservation of nature) e protetta dalla convenzione Cites. Attualmente ne sopravvivono solo poche colonie isolate, e sono in corso vari progetti di reintroduzione, tra cui il programma europeo Life20 Ibis Eremita.

Come è stato individuato il bracconiere

Gli esemplari di Ibis Eremita coinvolti nei progetti di conservazione sono dotati di trasmettitori satellitari, che permettono di monitorarne spostamenti e condizioni di salute. L’animale abbattuto, chiamato “Puck”, faceva parte di un gruppo di 14 esemplari giunti nell’appennino forlivese il 23 novembre scorso. Il segnale di morte, trasmesso dal trasmettitore il giorno successivo, ha permesso di avviare un’indagine immediata, coordinata dalla Procura della Repubblica.

Grazie alle informazioni fornite dal progetto Waldrappteam, incaricato del monitoraggio degli Ibis, i carabinieri forestali hanno eseguito perquisizioni mirate che hanno portato al rinvenimento di prove fondamentali, tra cui un fucile da caccia calibro 12, 160 cartucce dello stesso calibro e reperti biologici dell’animale.

Le accuse e le conseguenze per il bracconiere

Il bracconiere è stato deferito con accuse gravi, tra cui l’abbattimento di una specie protetta, il deterioramento significativo di una popolazione animale a rischio di estinzione e l’uccisione ingiustificata di animali. Inoltre, la detenzione di munizioni non denunciate ha aggravato la sua posizione.

Come misura cautelare, gli sono state ritirate tutte le armi e le munizioni detenute, oltre alla licenza di caccia, in vista di un provvedimento di revoca definitivo.

La tutela della biodiversità è una priorità

Questo episodio evidenzia l’importanza della collaborazione tra enti di monitoraggio e forze dell’ordine per la tutela della biodiversità. L’impegno dei carabinieri forestali, unito all’utilizzo di tecnologie avanzate, rappresenta un efficace strumento per contrastare i crimini ambientali e salvaguardare le specie più vulnerabili.