Cesena
Il 10 agosto 1502 Leonardo era in città
Leonardo Da Vinci era a Cesena il giorno di San Lorenzo del 1502. Era stato chiamato da Cesare Borgia, detto il Valentino, per fare di Cesena la degna capitale del suo nuovo stato, che sarebbe nato grazie all’aiuto di papa Borgia, Alessandro VI. La nobiltà cesenate era in crisi per l’odio e la guerra continua fra le famiglie dei Tiberti e dei Martinelli, e Cesare Borgia approfittò della situazione per dominare la città. Il progetto della famiglia Borgia, di realizzare un forte stato nel centro d’Italia, era prossimo a realizzarsi, quando l’improvvisa morte del papa fece franare tutto. Nonostante Machiavelli identificasse il Valentino nel prototipo del perfetto principe, contro la fortuna neanche lui avrebbe potuto alcunché.
Sappiamo della permanenza romagnola di Leonardo grazie al Codice L, piccolo taccuino in cui possiamo vedere, fra le altre cose, un dettagliato disegno delle mura di Cesena e il modo di portare le uve dei contadini cesenati, che anticiparono il sistema usato oggi per le targhette dei vestiti. Il Codice L oggi si trova in Francia, come tante opere d’arte che presero la via d’Oltralpe al tempo di Napoleone. Rischiò di finire a Parigi anche la preziosa “Presentazione al tempio” di Francesco Raibolini detto il Francia, che, recentemente restaurata, possiamo ammirare all’Abbazia del Monte di Cesena. Capolavoro del Rinascimento, la grande pala fu selezionata per il viaggio a Parigi, e giunse fino a Milano. Purtroppo per Napoleone, terminata la sua epopea, l’opera restò alla Pinacoteca di Brera e, al ritorno di papa Pio VII dalla prigionia francese, anche la pala del Francia tornò a Cesena. Al riguardo, dato che in questo anno si commemora la scomparsa di papa Chiaramonti (1823 – 2023), che ebbe nei confronti di Napoleone sempre una forma di rispetto, nonostante quello che passò a causa sua, possiamo ricordare un motto di spirito d’epoca. Nella barzelletta, un monaco chiede al papa se Napoleone fosse stato davvero un ladro. Il papa risponde: «Ladro no, ma Buona-parte». In più occasioni, quindi, sia al tempo di Leonardo sia al tempo di Pio VII, la grande storia è passata per Cesena.