Il Battesimo del Signore

Lc 3,21-22. Mar Morto, prigioni di Macheronte: uno stridore di catenacci, un tintinnio di catene e poi … silenzio. Di Giovanni Battista Luca non ne parlerà più; la sua missione è finita (v. 20). Adesso è nata una nuova stella; dicono che viene da Nazaret, e subito qualcheduno storce il naso, ma sono ancora in pochi coloro che lo conoscono.

Di lui dicono anche che è stato battezzato, ma il bello deve venire. Che sarà di questo giovane trentenne? Tutti i profeti annunciano cose strabilianti di lui: vittorie strepitose sui nemici, eppure qualcheduno ha avuto anche il coraggio di chiamarlo l’ “uomo dei dolori”. Che ne dice san Luca? Siamo di fronte a una “teofania”, cioè, una manifestazione di Dio, del Dio dell’Antico e del Nuovo Testamento, del Dio di sempre.

Nessuno vi è attorno, Gesù rimane solo, in silenzio e all’improvviso: “Il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo”. Perché prima non ce l’aveva? Certo che ce l’aveva, egli fu concepito per opera dello Spirito Santo, perciò lo Spirito è stato sempre con lui, fin dagli inizi. In questo momento riceve un’effusione speciale, molto concreta, di Spirito Santo, in vista della missione che sta per incominciare pubblicamente. Senza escludere il battesimo, oserei dire che si tratta di una “cresima”, di una “confermazione” per un compito importantissimo ed estremamente delicato.

Vediamo cosa dice il Prefazio della Messa: “Dal cielo hai fatto udire la tua voce, perché il mondo credesse che il tuo Verbo era in mezzo a noi: con lo Spirito che si posava su di lui … hai consacrato il tuo Servo con unzione sacerdotale, profetica e regale, perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia, inviato a portare ai poveri il lieto annunzio”. Subito mi vengono in mente le ordinazioni diaconali, presbiterali ed episcopali, soprattutto quando si è stesi per terra. Accudire alla preghiera, invocare lo Spirito Santo sotto gli esami si potrà anche fare, ma è un po’ poco. Ci sono in realtà tanti altri momenti nella nostra vita: conversioni, decisioni, batoste, nuovi incarichi, nuove partenze. Ecco allora quando abbiamo bisogno di una nuova carica di Spirito Santo. “E venne una voce dal cielo: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento’” (Lc 3,22). Poi – più avanti – Gesù dirà: “Come il Padre manda me, così io mando voi”.