Il Bus della Libertà arriva a Cesena in difesa della famiglia

Il ‘Bus della Libertà’ ha fatto tappa a Cesena questo pomeriggio sostando per circa un’ora in fondo a viale Mazzoni in prossimità di piazza del Popolo. Se in altri comuni italiani il permesso di sosta e manifestazione è stato negato, la città di Cesena memore delle parole pronunciate da papa Francesco il 1° ottobre scorso sul senso di comunità, si è mostrata accogliente proprio in nome della famiglia.

Combattendo gelo e neve, una cinquantina di cittadini di tutte le età ha atteso il bus, iniziativa di CitisenGo e Generazione Famiglia, ascoltando le parole di Filippo Savarese il quale se da una parte ha ringraziato i presenti, dall’altra ha puntato il dito verso la città di Bologna che al loro arrivo non li ha accolti da subito. “La vostra – ha detto Savarese – è una grande testimonianza non solo per il gelo e la neve ma per i tempi che viviamo, che sono di confusione e di allontanamento dalla realtà della famiglia tradizionale”. A sostenere l’iniziativa il consigliere Stefano Spinelli di “Libera Cesena”, Galeazzi Bignami di “Forza Italia”, Massimo Pistoia del “Popolo della Famiglia” e Roberto Buda, ex sindaco Cesenatico.

Il ‘Bus della Libertà’ è un pullman turistico di colore arancio interamente ricoperto dalla scritta:“Non confondete l’identità sessuale dei bambini”. L’obiettivo centrale del tour, arrivato alla settima tappa dopo Catania, Napoli, Torino, e altre città ancora, è sensibilizzare l’opinione pubblica, i media e i banchi della politica, a ridosso del 4 marzo, giorno in cui gli italiani sono chiamati alle urne per esprimere la propria preferenza politica. Nel corso di ogni tappa, come è avvenuto a Cesena, sono stati distribuiti alcuni vademecum per aiutare i genitori a riconoscere i progetti gender nelle scuole e a tornare protagonisti dell’educazione dei loro figli. “Questi manuali sono i veri protagonisti della nostra campagna”, ha rammentato Savarese spiegando che non si tratta di un tour per polemizzare ma “per dotare i genitori del miglior metodo per controbattere alle principali accuse di gender”. Un manuale, ha concluso “che serve per unirsi in reti di genitori e famiglie”. Prossima tappa: Pescara.