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Il Cesena presenta De Rose e Bumbu
Un giocatore esperto in promozioni e l’altro in cerca di slancio per la propria carriera. Francesco De Rose e Jonathan Bumbu sono due pedine del centrocampo del Cesena ma dalle differenti caratteristiche. Entrambi però sono valutati per la causa bianconera, “importanti, secondo il mio punto di vista – dice il direttore dell’area tecnica Massimo Agostini -. Francesco è un professionista serio, abbiamo avuto la costanza e la bravura nell’aspettare il momento giusto per portarlo a Cesena. Jonathan all’inizio è stata una scommessa: ci è stato presentato, lo abbiamo visionato per capire che tipo di giocatore era e abbiamo visto che poteva essere adatto al mister. Dopo la presentazione a Toscano, abbiamo visionato qualche filmato di sue partite. Il mister ha dato subito l’ok e ci siamo mossi per potarlo a Cesena”.
Non ha bisogno di presentazioni l’ex capitano del Palermo De Rose: l’esperto, classe 1987, è un pupillo di Toscano e ha centrato ben quattro promozioni, tra serie D e C, ottenute con le maglie di Cosenza, due, Reggina e Palermo. “Ci sentiamo spesso al di là del calcio io e Toscano – spiega il mediano – abbiamo un rapporto speciale e ho dato subito la mia disponibilità per il trasferimento”.
L’impatto con il nuovo club è stato subito vivo perché “la società è serissima. Nell’ambiente si può lavorare e fare bene. Non ci ho pensato due volte”. Dopo il veto sullo stop alla cessione, posto dall’ex tecnico dei rosanero Baldini, una volta uscito di scena il mister con delle dimissioni volontarie, la negoziazione ha ripreso vigore fino al dolce epilogo. “Come tutte le trattative è stata lunga. Quando chiudi un discorso con una società come il Palermo, posso solo che esserne molto grato e la ringrazierò a vita. Conta che io sia qui, son super felice e orgoglioso di fare parte di questa società”. Umile e dai sani valori, non si sente però arrivato, nonostante una carriera fatta da 458 partite raccolte tra i professionisti condite da 15 reti. “Anche a 35 anni bisogna migliorare, nella vita c’è sempre tempo per fare meglio”, ha detto in conferenza stampa aggiungendo che “spero di essere un uomo chiave. Sono venuto con questo obiettivo e desidero di aiutare la mia squadra e il club di arrivare in alto perché penso che una piazza così si meriti una categoria superiore”. La ricetta per provare a scalare la classifica e ottenere la promozione è presto fatta: “Bisogna remare tutti dalla stessa parte, anche chi non gioca. Occorre trovare quella magia nel gruppo che permette di raggiungere livelli inimmaginabili. Io sono arrivato da poco ma vedo un gruppo sano, che ha entusiasmo e lavora. Questa è una buona base per vedere il futuro in maniera rosea”.
Con la promessa di imparare l’italiano, Jonathan Bumbu invece è stato coadiuvato dall’interprete per presentarsi. Di scuola parigina, il centrocampista è longilineo e abile nella corsa, ha disputato cinque stagioni nelle giovanili del Lille, poi all’Amiens fino ad arrivare al Radomlje, formazione del massimo campionato sloveno. “Mi son formato molto all’Amiens – ha spiegato – ma ho avuto più tempo di mettermi in mostra in Slovenia dove ho iniziato la mia carriera a tutti gli effetti. Qui mi son espresso meglio”. Arrivare in Serie C è già un obiettivo centrato per il classe 1999: “L’Italia sicuramente, già da giovane, era un traguardo a cui stavo pensando e quando mi è stato offerto il Cesena è stato un onore venire qui”. La trattativa è risultata molto veloce perché “il progetto mi ha spinto a raggiungere la squadra e il club. Ora penso al collettivo, ai compagni con i cui mi trovo bene ed è chiaro che se tutta la squadra farà bene, anche in via individuale ci sarà una crescita”. Si definisce un recupera palloni, bravo a “portare più avanti possibile la squadra. Devo esser attivo in fase offensiva e difensiva”. Due invece gli esempi che segue il franco-congolese: “I miei modelli sono Kanté (Chelsea, ndr) e Ndombelè del Napoli per le loro caratteristiche e capacità”. In squadra ha subito trovato spazio già dal suo arrivo: “La prima impressione che ho avuto è di una squadra molto ben amalgamata, sicuramente con l’intento di muoversi in una stessa via. Il club è buonissimo e ho visto il giusto feeling con i giocatori”. In città dovrà ancora ambientarsi, però “ora sono con la mia fidanzata, poi mi raggiungeranno altri familiari”. Una cosa è certa: è stato suo il primo gol in rovesciata della stagione nel test con l’Alto Savio. Come si dice: “chi ben comincia è già a metà dell’opera”.