Cesena
Il Comune è pronto a rinnovare la convenzione con le scuole dell’infanzia autonome
È in fase di rinnovo la convenzione tra il Comune di Cesena e le scuole dell’infanzia autonome presenti in città. Se ne è parlato oggi nel Consiglio comunale in streaming su richiesta del Partito democratico, che in merito ha presentato un’interpellanza all’assessora ai Servizi per le persone Carmelina Labruzzo.
Il precedente accordo risale al 2016 ed è scaduto lo scorso dicembre, poi prorogato fino al 30 giugno. Prevedeva un contributo annuo iniziale di 960 euro a bambino, poi salito a mille euro nel 2020, nonché una copertura del 75 per cento delle spese legate al sostegno dei piccoli alunni con deficit. Le materne interessate sono: Bambino Gesù a San Carlo, Don A. Vaienti a San Giorgio, Maria Immacolata a Case Finali, Sacra Famiglia, G. Nadiani a S. Maria Nuova.
“In questi mesi si sono svolti numerosi incontri con tutti i gestori ─ ha informato l’assessora ─ . Sono stati sottoposti due scenari migliorativi: il primo prevedeva di mantenere l’attuale sistema di contributo uguale per tutti i bambini. Il secondo proponeva invece una graduazione del contributo sulla base del valore dell’Isee familiare, con possibilità di aumenti anche molto cospicui: più 100 per cento per la fascia più bassa. Le scuole hanno ritenuto preferibile la prima proposta”.
L’interpellanza del Pd si soffermava in particolare sui bambini con disabilità frequentanti le scuole (nel 2020 erano cinque), su cui l’Amministrazione ha promesso uno sforzo in più. “Per quanto riguarda la copertura delle spese degli educatori che li affiancano, riconoscendo l’alto valore sociale del servizio, ci impegniamo a passare gradualmente dall’attuale 75 al 100 per cento nei prossimi cinque anni, per un massimo di 15 ore settimanali”, ha risposto Labruzzo. È chiaro che a fronte di questo aumento, eventuali richieste di compartecipazione alla spesa da parte della scuola alle famiglie interessate dovranno calare in maniera corrispondente.
Ma sono diverse le condizioni migliorative della nuova convenzione. Per l’importo del contributo si provvederà a inserire un meccanismo di rivalutazione annuale automatica basata sull’indice Istat e inoltre, come richiesto dalle scuole, il pagamento passerà dalle attuali due a cinque tranche.
Sull’esperienza di quanto successo per il lockdown della primavera scorsa, per evitare incertezze e possibili contenziosi, si è concordato che per interruzioni fino a 15 giorni consecutivi non ci sarà nessuna riduzione della quota, mentre per quelle più lunghe ci sarà un taglio del 25 per cento a partire dal 16° giorno. Verrà invece mantenuto al 100 per cento qualora la scuola si impegni a non richiedere alle famiglie alcuna retta o contribuzione volontaria.
“I contributi sono destinati non a finanziare il funzionamento generale della scuola, ma bensì a diminuire il costo delle rette alle famiglie. Le scuole dovranno dare prova alle famiglie dell’utilizzo in tal senso del contributo ricevuto”, ha concluso l’assessora.