Il fotogiornalista Federico Borella ieri sera al Rotary. “Com’è cambiato il mio mestiere”

Ieri sera al Rotary, nella cornice del Castello di Monticino di Diegaro, il fotogiornalista Federico Borella ha parlato di un nuovo mestiere: il fotogiornalista.

Invitato dal sodalizio cesenate assieme ai giovani del Rotarcat, Borella ha detto che la professione di fotoreporter ormai non esiste più. Purtroppo, ha aggiunto. “Negli ultimi dieci anni il nostro mestiere è cambiato totalmente e oggi a noi è chiesto di fotografare e di scrivere per raccontare ciò che abbiamo visto”.

Ai soci che hanno gremito la sala del noto ristorante, Borella ha mostrato tre fotostorie. Una dal Giappone dove è andato a seguire le anziane donne che si immergono fino a 30 metri di profondità e pescano crostacei e molluschi in un lavoro ormai in estinzione anche per la sua durezza. E poi la storia nella storia: una giovane trentenne che con una laurea in Economia in tasca ha mollato tutto e si messa a fare immersioni in luoghi stupendi ma fuori dal mondo.

Poi l’India, nel sud est dove non piove da tre anni, in attesa di un monsone che non arriva. Campi secchi e speranze che se ne vanno, per un Paese che andrebbe raccontato per i suoi mille volti che non si conoscono.

Infine, la Norvegia, in una valle stretta dove il sole arriva solo se riflesso da grandi specchi. Per evitare l’ombra per sei mesi all’anno, l’uomo si ingegna e riesce nell’impresa.

Tre storie, tre avventure diverse e appassionanti per un mestiere difficile in un settore, quello dell’editoria, sempre più in crisi, dove ormai c’è spazio solo per chi riesce a raccontare, con parole e immagini, ciò che ci si vive mettendo in gioco mente e cuore. Per arrivare ai lettori con l’ambizione di avere scovato la notizia originale. Quella che ancora sa attrarre l’attenzione di un vasto pubblico.