Cesena
Il fotoreporter cesenate Nicolas Brunetti in Colombia: “Sto inseguendo il giaguaro. Per salvarlo”
“Andrò alla ricerca di storie e una volta incontrate le porterò con me”. Con queste parole il fotoreporter cesenate Nicolas Brunetti, ci aveva lasciato nella nostra intervista del 30 maggio 2019. A distanza di tre anni e mezzo, il fotografo romagnolo ne ha percorsa di strada: ha visitato prima Thailandia, Vietnam e Laos, con l’ultima tappa in Marocco.
Tutto è partito dal Nepal: tra le migliaia di files prodotti, ha immortalato in diversi fotogrammi i bambini minatori locali sfruttati da organizzazioni senza scrupoli. Due fotografie di questo reportage sono state selezionate e giunte fino alla finale del contest 2018 della prestigiosa rivista National Geographic. Nata per caso, la passione per la fotografia è poi diventata la mansione principale dell’ex impiegato all’ufficio dogana, che ora si trova in Colombia a caccia di nuove storie da raccontare attraverso il mirino della propria macchina fotografica. Complice il fuso orario, la comunicazione non è sempre rapida.
“Nel 2021 ho iniziato un progetto in Italia sulle api a cui tengo tantissimo e spero sia la mia rampa di lancio per questo mestiere. Tutti sappiamo quanto siano importanti per l’ecosistema e quanto sia grave la situazione sempre più fragile legata alla loro sopravvivenza. Entro maggio 2023 spero di presentare il lavoro completo, ma sono molto scaramantico e preferisco non aggiungere altro”. In Sud America è un altro animale a vestire i panni del protagonista. “Lo scorso giugno, durante una serata con associazioni internazionali, ho scoperto che queste entità necessitano di progetti fotografici. Ad esempio il Wwf ne sta realizzando uno sul giaguaro, un animale in gravissimo pericolo di estinzione”.
Il classe 1990 si è così messo lo zaino in spalla con la fedele attrezzatura fotografica e si è imbarcato su un aereo diretto a Bogotà per questa nuova meta. “Son partito per la Colombia con un amico e collega videomaker, Lorenzo Ricci (nella foto a destra, insieme a un guida locale al centro, ndr), per provare ad eseguire questo progetto. Qua c’è tanto da raccontare. Abbiamo già iniziato altri due progetti paralleli di carattere ambientale e sociale”.
Il reportage documentaristico è ormai nel dna di Brunetti. “Mi sto concentrando soprattutto su progetti fotografici di carattere ambientale, come ad esempio animali in estinzione e diritti umani”. Non è facile avvistare in natura il giaguaro ed è anche pericoloso. “Ancora non l’ho incontrato, ma a gennaio mi sposterò in una zona a Sud, nella regione del Caquetà, dove dovrebbe essere più semplice avvistarlo. Qui al Nord, nella Sierra Nevada di Santa Marta, città quest’ultima in cui risiedo, c’è la possibilità di scorgere il giaguaro, ma è molto difficile”.
Attraverso guide locali, l’esplorazione nella giungla è resa sicura, ma come spesso accade, a minare la sopravvivenza di un felino così affascinante è proprio l’uomo. “La popolazione locale lo caccia perché con la grande deforestazione in atto il suo habitat si riduce e si avvicina ai villaggi, attaccando sia le persone che altri animali”. Presto potrebbero esserci novità a riguardo. Per ora è pronto il titolo del progetto in lingua spagnola, “Vivi y convivir”.