Il giorno della dedicazione della Concattedrale di Sarsina

Oggi Sarsina, Chiesa gemella della nostra diocesi, ricorda il giorno in cui venne consacrata la sua cattedrale. Ma lo è anche quando si festeggia l’evento nelle singole chiese. È fondamentale che la comunità si ritrovi tutta a “spezzare il pane di vita eterna”, a ringraziare il Signore (perché questa è l’Eucaristia) del dono del suo tempio, che è la casa della comunità, dove Lui è presente sempre. Bisogna riscoprire questi momenti, i riti e riviverli con le persone che non erano presenti il giorno che fu consacrata. Si è “consacrata” perché si è fatto largo uso del *Crisma* per ungere tutto l’altare, per ungere le dodici croci, che dovrebbero essere presenti in ogni chiesa e che richiamano ai dodici apostoli. Ogni rito ha un suo perché. Sarebbe interessante tenere una lezione di liturgia sul simboli e i riti. Tra i momenti principali vi sono: il solenne ingresso del popolo, di colui che presiede l’Eucaristia, dei concelebranti nella Chiesa, la deposizione delle reliquie dei santi sotto l’altare, l’unzione, come ho già detto prima, la preghiera di dedicazione e l’incensazione. Ma una cosa importante è la Parola di Dio che ci accompagna nel mistero che celebriamo. Recita la colletta: O Dio che prepari il tempio della tua gloria con “pietre vive scelte” effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito perché “edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del Cielo”. La dice lunga sulla nostra vera natura spirituale: pietre vive e scelte.. altroché! Una delle letture scelte per questo evento è presa dal Primo libro dei Re (1Re 8, 22-23 27-30) Salomone presenzia, come sommo sacerdote, la solenne celebrazione con tutto il popolo invoca il Signore: “Volgi il tuo sguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica. Signore mio Dio ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza a te. Siano aperti i tuoi occhi notte giorno verso questa casa, verso un luogo di cui hai detto, lì sarà il mio nome. Ascolta la preghiera del tuo servo che nasce in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo d’Israele, del tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltami dal luogo della tua dimora, dal cielo. Ascolta e perdona”.L’anniversario della dedicazione di qualsiasi cattedrale ci invita a celebrare al meglio che possiamo l’anniversario della nostra chiesa particolare. Ecco qualche nota storica. L’attuale concattedrale fu eretta intorno all’anno Mille sul luogo dove già sorgeva un edificio di culto di più modeste proporzioni. Fu consacrata il 6 ottobre di un anno imprecisato è dedicata alla Santissima Annunziata. Il perfetto e semplice stile romanico col passare dei secoli andò via via appesantendosi mediante interventi mirati ad adattarne lo stile con gusto dei tempi (dal 1648 al 1909) specie ad opera dei vescovi Righini, Calbetti e Riccardi che completò i restauri sostituendo lo stile originario un fittizio barocco. Nel periodo che va dal 1958 al 1966 per impulso di monsignor Carlo Bandini vescovo di Sarsina e sotto la direzione della soprintendenza ai monumenti di Ravenna.La cattedrale è tornata alla purezza e allo splendore antico nella barocca cappella santuario posti in fondo alla navata destra meta di frequenti numerosi pellegrinaggi sono custodite le reliquie del Santo protovescovo Vicinio e il “collare”, suo strumento di penitenza. Il Santo Padre Giovanni XXIII il 6 febbraio del 1961 la decorava del titolo di Basilica minore. È monumento nazionale.