Dall'Italia
Il meteorologo Randi: “Venti a 300 chilometri all’ora nel ravennate”
“Nella nostra provincia non si era mai verificato un tornado di questa intensità”. Va dritto al punto Pierluigi Randi, meteorologo di Meteoromagna. La tromba d’aria che si è abbattuta su una parte del territorio ravennate è da catalogare tra gli eventi straordinari, “e purtroppo cominciano a essere tanti”, sottolinea in un’intervista concessa alla nostra edizione ravennate “Risveglio”.
“Il 3 maggio 2013 due tornado, ancora più devastanti di questo, si abbatterono sulla regione colpendo le province di Modena e Bologna – ricorda Randi – ma per il nostro territorio, che è fuori da questo tipo di evento essendo a più alta pericolosità idraulica, siamo nel campo della straordinarietà. La sua intensità si colloca tra il limite superiore della F2 e il limite inferiore della F3 nella scala Fujita che misura i tornado: siamo nell’ordine della moderata-forte intensità».
Ci ha voluto vedere chiaro Randi e domenica scorsa, insieme a un collega, ha fatto un sopralluogo in una delle zone più colpite tra Voltana e Alfonsine, rivela. “Dai danni riscontrati, con tralicci divelti e case demolite, stimiamo che le raffiche di vento dentro il tornado siano state tra i 250 e i 300 chilometri orari, dal momento che i tralicci dell’alta tensione sono progettati per resistere almeno fino a venti sui 280 chilometri all’ora. Inoltre, il cono del vortice aveva un diametro di 700-800 metri contro i 150 dei tornado che generalmente si verificano in questa zona. Per fortuna non ha investito un’area densamente popolata e si è verificato in un momento in cui molti erano via. Con quella forza, se investiva un centro abitato ci scappavano i morti”.
Perchè si è verificato? E la domanda che inevitabilmente si è portati a fare. Come può succedere un evento così? “Serve un temporale particolare, il cosiddetto temporale a supercella, che ruota su se stesso. Il tornado è il prodotto della concentrazione di quel moto di rotazione. La rotazione a sua volta è impressa da una disposizione particolare dei venti che, salendo in quota, devono cambiare bruscamente di quota e di velocità, e questo predispozione a formare vortici che poi fanno ruotare i temporali su loro stessi. Sono tanti i temporali a supercella ma solo un 3% circa produce i tornado. Con l’evento di sabato siamo rientrati in quella percentuale”.
Nessuna straordinarietà, invece, per il vento forte di questa mattina. “Era vento di libeccio, arrivato da sud ovest, che dopo aver risalito l’Appennino è precipitato a valle acquisendo sempre più velocità. In questo caso si ha una compressione che riscalda l’aria. Le burrasche di garbino, le ’sgarbinate’ come si dice qui in Romagna, sono abbastanza comuni. Questa volta tra il faentino e il forlivese si sono misurate raffiche a 90-100 km/h. Il 26 dicembre 1999 a Faenza si arrivò a 140 km/h e a Lugo a 130. Isolato dal contesto in cui si è manifestato, è un vento che avrebbe fatto meno scalpore”.Ora occhi puntati all’allerta meteo diramata per la giornata di domani, con temporali e venti di burrasca. “Non siamo a rischio, come nei giorni dell’alluvione – assicura Randi -: sono previsti sì temporali, anche forti, e rovesci ma non dovrebbero portare flussi di pioggia abbondante: prevediamo tra i 15 e 20 millimetri. La presenza di una massa d’aria calda e umida si accompagna a raffiche di vento piuttosto intenso, ma siamo nella norma. Piuttosto, posso anticipare che il grande caldo batte in ritirata, verso sud. Da domani e per il resto della settimana avremo temperature calde ma nella norma e ad agosto dovremmo vedere il volto più gradevole dell’estate, con sole e caldo ma decisamente sopportabile”.