Cesena
Il millenario del Monte è ancora in corso
Evento giubilare all'abbazia, che si prepara a nuove celebrazioni nel 2026

Evento venerdì 28 marzo alle 16 nella sala Pio VII
Il millenario dell’abbazia del Monte di Cesena non è finito nel 1999, come molti pensano, ma si chiuderà nel 2026: «Il primo documento di attività certa, infatti, è del 1026». Lo ha spiegato questa mattina, in conferenza stampa, l’abate del Monte dom Mauro Maccarinelli.
E proprio come nel ’99 l’apertura del millenario si legò al Giubileo indetto da Giovanni Paolo II, anche la vigilia del ’26 si lega al Giubileo in corso.
A questo proposito nel pomeriggio di venerdì 28 marzo, alle 16, nella sala Pio VII dell’abbazia si terrà la conferenza “Il Giubileo del 2025 e un ricordo del Giubileo del 2000 al Monte”.
Gli interventi in programma
L’evento, organizzato dall’Associazione amici del Monte e coordinato da Ines Briganti, sarà introdotto dall’assessore comunale alla Cultura Camillo Acerbi e da monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo (vescovo di Cesena – Sarsina).
La relazione centrale sarà dell’abate Maccarinelli “Giubileo, sosta per un cammino nuovo”, sugli aspetti teologici del tempo giubilare: «Una cesura, una sosta, un tempo che interrompe il normale flusso».
Seguiranno interventi a ricordo del Giubileo di 25 anni fa e delle manifestazioni relative al Millenario di fondazione dell’Abbazia. Qui Acerbi parlerà, a titolo personale, del ruolo avuto da suo padre Ercole nell’intercettare fondi nazionali, a graduatorie già chiuse, a sostegno del Monte.
«In questa abbazia, un faro di spiritualità per tutta la Romagna, nel luglio scorso abbiamo dato l’ultimo saluto all’amico Ercole Acerbi – è intervenuto Damiano Zoffoli, presidente dell’associazione Zaccagnini, che concorre all’evento -. Ercole amava la verità e la bellezza e, in questo luogo, verità e bellezza si abbracciano».
I fondi che diedero slancio all’abbazia
Alla fine degli anni ’90, quei fondi nazionali si aggiunsero ai tanti contributi di banche e realtà locali (tra cui Cassa di Risparmio, Fondazione Carisp, Banca Popolare di Cesena, Banca di Cesena Bcc), che contribuirono ad aprire ancora di più l’abbazia alla città: «La gente è sempre venuta al monastero – ha ricordato Umberto Gaggi degli Amici del Monte – ma tante aree interne vennero aperte solo in occasione del millenario e iniziarono le visite guidate, l’apertura alle scuole e al Fai».
L’ex presidente degli Amici del Monte, Luciano Almerigi, ha ricordato alcune delle tante realizzazioni di un quarto di secolo fa: dalla sala Pio VII alla sala di ristorazione, dall’illuminazione dell’abside a quella della cupola esterna, passando per le medaglie celebrative di Fioravanti, la realizzazione di un Cd multimediale e il restauro dell’organo della cripta: «In quegli anni riaprì anche l’erboristeria e ripartì la sezione di restauro del libro».
Attività che hanno contribuito a fare del Monte un punto di riferimento per l’intera comunità, affiancando l’aspetto culturale a quello spirituale.