Il ministro Bellanova in visita allo stabilimento Apofruit di Scanzano Jonico (Matera)

Un settore in ginocchio, penalizzato da gravi difficoltà strutturali e di competitività, frenato dai dazi e dalla carenza di manodopera, oberato dal costo del lavoro e costantemente indebolito dalla scarsa redditività della produzione.  Sono gli elementi dell’emergenza ortofrutticola italiana posti all’evidenza del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova dai vertici di Apofruit. L’occasione è stata la visita di ieri pomeriggio del ministro agli stabilimenti Apofruit di Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Ne dà notizia l’azienda stessa con un comunicato inviato alla stampa questa mattina.

“Vorremmo che anche al settore ortofrutticolo e all’agricoltura in generale – ha detto al ministro il presidente di Apofruit Italia Mirco Zanotti – fosse riservata quell’attenzione che suscitano le crisi delle grandi aziende italiane. L’ortofrutta è un settore strategico che ha un ruolo primario nell’importante comparto alimentare, crea reddito e difende l’ambiente. Ma necessita di una rigenerazione, mentre, purtroppo, ci sono già oggi delle colture che vanno inesorabilmente scomparendo. Gli agricoltori chiedono aiuto a lei signora ministro, perché l’agricoltura possa essere ancora un’opportunità per il nostro Paese”.

Al direttore generale di Apofruit Italia Ilenio Bastoni – che ha ribadito la necessità prioritaria di rendere operativo il “Tavolo Ortofrutticolo” per affrontare collegialmente i temi che assillano il settore – il compito di rilevare le fragilità e le emergenze che gravano sull’ortofrutticoltura italiana. “In cima alle difficoltà – ha dichiarato Bastoni – si evidenzia l’export che nonostante l’impegno di grandi strutture come Apofruit, presente con prodotti di eccellenza sui mercati internazionali, ha un andamento a singhiozzo. Perché i nostri prodotti possano trovare giusta collocazione è assolutamente necessario che vengano rimosse le barriere fitosanitarie che impediscono lo sbarco delle nostre produzioni su alcuni grandi mercati, è il caso delle pere e delle mele sui mercati della Cina, i kiwi sul mercato giapponese. Ci sono problemi che attengono all’impegno dei singoli operatori agricoli, questi possono essere risolti solo da un’azione del Ministero”.

“Sulla scarsa competitività – ha evidenziato ancora il direttore generale di Apofruit – incide anche il sistema Paese, con la sua logistica ancora insufficiente, la necessità di defiscalizzare il lavoro, interventi in merito ad alcune gravi emergenze fitosanitarie come, per elencare quella più grave, la presenza della cimice asiatica che richiederebbe interventi immediati. Non ultima pesa anche la necessità di manodopera, sia specializzata che generica. Le grandi campagne di raccolta, come quelle delle fragole proprio qui in Basilicata, e quelle delle pesche e dei kiwi in altre aree di produzione, evidenziano ogni anno notevoli difficoltà di reperimento di lavoratori. Ciò rende inevitabile una riflessione sul decreto flussi di lavoratori stranieri che potrebbe configurarsi come una grande opportunità per rilanciare la produzione italiana”.