Il mosaico di via Strinati, storia di una pantera che divenne orso

La scoperta, in via Strinati, nel pieno centro storico di Cesena, di un mosaico, nell’autunno del 2017, fece scalpore, in parte perché, ovviamente, il ritrovamento di un mosaico romano è sempre interessante, ma soprattutto perché si trattava del primo – e a tutt’oggi, unico – mosaico romano figurato. Finora, infatti, si conoscono esclusivamente mosaici astratti.

Il mosaico è stato trasportato il 27 luglio 2018 nel Museo archeologico e lì è iniziato il restauro. La scoperta di questo mosaico ha fatto sì che l’Amministrazione comunale ripensasse la struttura stessa del Museo archeologico, che necessitava di un restauro nelle strutture murarie e, soprattutto, di un rifacimento concettuale: datato agli anni Novanta, cominciava a mostrare l’usura del tempo soprattutto per la forma di allestimento.

Si scelse di documentare pubblicamente l’opera di restauro, che è stato fatto da Cristina Leoni e Silvia Arlotti della ditta “Phoenix”, sia di fronte al pubblico sia di fronte alle scolaresche, che fra maggio e giugno si sono recate nel Museo archeologico (ora temporaneamente chiuso) per osservare le restauratrici all’opera.

Nel frattempo molte cose si sono chiarite, rispetto al momento dello scoprimento del mosaico. Intanto, è stato possibile datarlo alla fine del IV, o inizio del V secolo, quindi alla parte terminale della storia del mondo romano, grazie alla scoperta di una moneta collocata sotto il mosaico stesso, forse parte di un rito propiziatorio.

Inoltre, e dal punto di vista mediatico rappresenta il cambiamento più evidente, è cambiata l’identificazione dell’animale presente nel mosaico stesso. All’inizio si parlò di una pantera, ma una più attenta osservazione ha fatto propendere per un orso: la corta coda, la postura delle zampe anteriori, il fatto che di fronte all’animale ce ne sia un altro, quasi certamente un toro (e la lotta fra toro e orso era un appuntamento frequente nelle arene romane), fanno ritenere che il mosaico ritragga proprio questo tipo di animale.

La funzione della stanza in cui si trovava il mosaico non è stata ben identificata: probabilmente una sala da pranzo, un triclinio: lo proverebbe la forma stessa del mosaico, le sue dimensioni, la presenza come motivo decorativo di un “kantharos”, un vaso tipico dei banchetti. Gli studiosi, però, non si sbilanciano, anche per le ridotte dimensioni della parte superstite, che venne trovata sotto via Strinati durante lavori di risistemazione degli impianti fognari. Il mosaico, come si diceva, è stato ormai completamente restaurato, e il pubblico potrà ammirarlo in occasione delle Giornate europee del Patrimonio.

Le Giornate europee del Patrimonio a Cesena

Domenica 22 settembre, alle ore 16, al piano terra della Biblioteca Malatestiana (ingresso dal Chiostro di San Francesco) è stato organizzato l’evento “Archeologia visibile e invisibile”: reperti archeologici esposti in Museo e nascosti nei depositi cesenati, a cura dell’archeologa e funzionaria della Soprintendenza, Romina Pirraglia. I visitatori assisteranno a una conversazione informale sulla presentazione del restauro ultimato del mosaico di via Strinati e sul suo progetto di allestimento museale, a cui prenderanno parte l’assessore alla cultura Carlo Verona, la dirigente Elisabetta Bovero, l’archeologa Romina Pirraglia, la restauratrice Elena Cristoferi, Paolo Bolzani, docente dell’Università di Bologna, e la restauratrice Cristina Leoni.

Come si è detto, il mosaico e il suo restauro sono la premessa al rinnovamento del Museo archeologico, che dovrebbe prendere forma nei prossimi anni, e comunque entro il mandato di questa Giunta, secondo l’assessore Verona: la maggiore novità di questo nuovo allestimento sarà la presenza di una vetrina che di volta in volta ospiterà oggetti provenienti dai magazzini o da nuovi scavi, per fare sì che – come ha ricordato il Soprintendente Giorgio Cozzolino con la stampa – il museo non sia statico, ma dinamico.

La manifestazione di domenica, infatti, proseguirà con una visita verso un luogo poco noto ai cesenati, ma ricco di documenti artistici e storici, ovvero il Deposito archeologico collocato nel complesso di San Domenico (viale Mazzoni). Qui, dalle 17 alle 19, rappresentanti del Gruppo Archeologico Cesenate insieme alla restauratrice della Soprintendenza Sonia Revelant illustreranno alcuni dei reperti custoditi nei locali nonché i primi interventi di restauro realizzabili in laboratorio.

Altre iniziative: Malatestiana, Pinacoteca, Rocca

Nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 settembre sono inoltre previsti ingressi e visite gratuite in diversi musei cesenati.  In entrambe le giornate sarà possibile visitare gratuitamente la Biblioteca Malatestiana (aula del Nuti e Biblioteca Pïana) mentre alla Rocca Malatestiana sono previste visite gratuite alle 10,30 e alle 12 con prenotazione obbligatoria allo 0547 22409 (massimo 30 partecipanti a visita).

Anche la Pinacoteca comunale sarà aperta con ingresso gratuito in entrambe le giornate. Sabato 21 sono inoltre previste visite guidate gratuite alle 15, 16 e 17.