Il Papa a sorpresa in piazza San Pietro. All’Angelus: “Grazie per le vostre preghiere”

L'invocazione per la pace in tante parti del mondo sconvolte dalla guerra

Il papa oggi in piazza San Pietro, a Roma. Foto Vatican Media

Visita a sorpresa di papa Francesco in piazza San Pietro al termine della celebrazione presieduta dal cardinale Sandri nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Dopo il saluto dal sagrato, Francesco si è intrattenuto una decina di minuti, salutando i fedeli presenti

“Buona domenica delle Palme e buona Settimana santa”

Papa Francesco di nuovo in piazza San Pietro, oggi, per salutare le oltre 20mila persone che partecipano alla Messa nella Domenica delle Palme, presieduta dal cardinal Sandri. Accompagnato dal suo infermiere personale, Massimiliano Strappetti, e da uno dei suoi segretari particolari, don Juan, dopo aver seguito la celebrazione in televisione Papa Francesco è passato dalla basilica ed è arrivato sul sagrato in carrozzella e senza i naselli per l’ossigeno“Buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa”, le parole pronunciate dal Santo Padre. In risposta, i fedeli hanno applaudito e agitato i ramoscelli d’ulivo.

Per la seconda volta in piazza dopo domenica scorsa

Poi Bergoglio è passato a salutare i fedeli delle prime file. È la seconda sorpresa papale che ha come scenario piazza San Pietro, dopo quella di domenica scorsa al termine della messa presieduta da monsignor Fisichella per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, dopo aver attraversato anche lui in carrozzella la Porta Santa come gli altri pellegrini. Venerdì scorso, invece, sempre fuori programma, il Santo Padre è entrato in carrozzella nella basilica di San Pietro per pregare, e ieri ha pregato nella basilica di Santa Maria Maggiore davanti alla venerata icona di Maria Salus Populi Romani, a lui molto cara e davanti alla quale si raccoglie anche in occasione di ogni suo viaggio apostolico.

L’omelia: “Portare la croce non al collo ma nel cuore”

“Seguiamo il passo di Simone, perché ci insegna che Gesù viene incontro a tutti, in qualsiasi situazione”. È l’invito del Papa, nel testo dell’omelia preparata per la messa della Domenica delle Palme e letta dal cardinal Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio. “Quando vediamo la moltitudine di uomini e donne che odio e violenza gettano sulla via del Calvario, ricordiamoci che Dio trasforma questa via in luogo di redenzione, perché l’ha percorsa dando la sua vita per noi”, scrive Francesco: “Quanti cirenei portano la croce di Cristo. Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria?”. “Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico”, la tesi del Papa, secondo il quale “la passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato”. “Per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore”, l’esortazione papale: “Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri”.

Il testo del’Angelus: “Grazie per le vostre preghiere”

“Sorelle e fratelli, vi ringrazio tanto per le vostre preghiere”. Lo scrive il Papa, nel testo dell’Angelus preparato per questa Domenica delle Palme. “Tutti abbiamo dolori, fisici o morali, e la fede ci aiuta a non cedere alla disperazione, a non chiuderci nell’amarezza, ma ad affrontarli sentendoci avvolti, come Gesù, dall’abbraccio provvidente e misericordioso del Padre”, assicura Francesco, che poi confida: “In questo momento di debolezza fisica mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio. Anch’io prego per voi, e vi chiedo di affidare con me al Signore tutti i sofferenti, specialmente chi è colpito dalla guerra, dalla povertà o dai disastri naturali”. “In particolare, Dio accolga nella sua pace le vittime del crollo di un locale a Santo Domingo, e conforti i loro familiari”, il pensiero speciale del Pontefice.

“Venga la pace in Ucraina, Palestina, Israele, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Sud Sudan”

“Il 15 aprile ricorrerà il secondo triste anniversario dell’inizio del conflitto in Sudan, con migliaia di morti e milioni di famiglie costrette ad abbandonare le proprie case. La sofferenza dei bambini, delle donne e delle persone vulnerabili grida al cielo e ci implora di agire”. Lo scrive il Papa, nel testo dell’Angelus preparato per questa Domenica delle Palme, in cui lancia un appello “alle parti coinvolte, affinché pongano fine alle violenze e intraprendano percorsi di dialogo, e alla comunità internazionale, perché non manchino gli aiuti essenziali alle popolazioni”. “E ricordiamo anche il Libano, dove cinquant’anni fa cominciò la tragica guerra civile: con l’aiuto di Dio possa vivere in pace e prosperità”, si legge ancora nel testo, che si conclude con un auspicio: “Venga finalmente la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Sud Sudan. Maria, Madre Addolorata, ci ottenga questa grazia e ci aiuti a vivere con fede la Settimana Santa”.

agensir.it