Dalla Chiesa
Il Papa nell’omelia: “Una Chiesa è feconda quando è gioiosa”
"Cosa dobbiamo fare?". Commenta il Papa: "Ognuno lo dica come preghiera, ogni sera. Chi si ritiene giusto non si rinnova". Poi l'incontro con il presidente francese Emmanuel Macron
“Fate figli – dice alle migliaia di presenti -. Sono la vostra forza e la vostra consolazione nel futuro”
Nessuna conferenza stampa. La prima volta in 47 viaggi all’estero
Francesco coglie tutti di sorpresa. Sul volo di ritorno da Ajaccio a Roma dà appuntamento al prossimo viaggio e si gira per tornare al suo posto. Per la prima volta in 47 viaggi internazionali il Papa non tiene la consueta conferenza stampa. Per la verità la tratta è breve e si compie in meno di 50 minuti. La giornata è stata intensa così le domande rimangono nel cassetto. In particolare quella sui contenuti del colloquio con il presidente francese, Emmanuel Macron. Un faccia a faccia durato circa 40 minuti, compreso il tempo con le rispettive delegazioni. Da un comunicato dell’Eliseo si apprende che i temi affrontati hanno riguardato le guerre in corso in varie parti del globo, un grazie al Vaticano per la mediazione per i bambini ucraini e al Papa per il suo messaggio in occasione della riapertura della cattedrale parigina di Notre Dame. I due leader hanno parlato anche del ciclone nell’arcipelago Mayotte dove si sono registrati centinaia di vittime.
Vista l’imminenza del compleanno, martedì 17 dicembre Bergoglio compie 88 anni, gli operatori della comunicazione ammessi sul volo papale gli hanno preparato una finta torta che gli consegnano con tanto di coro e di battimani.
“Sono felice di avere visto un popolo che fa bambini”
Nel saluto ai giornalisti Francesco ringrazia per il lavoro e fa notare la presenza di tanti bambini lungo le strade e nelle piazze di Ajaccio, come a Timor Leste. “Sono stato felice di avere visto un popolo che fa bambini”, commenta il Papa. Lo aveva sottolineato anche durante l’omelia nella Messa del pomeriggio davanti a tanta gente (le fonti ufficiali parlano di 15.000 persone) entusiasta per la presenza del Papa per la prima volta nella storia sull’isola. Tanti gli applausi e le urla di giubilo per Francesco e profondo il silenzio durante il rito. “Ho visto tanti bambini qui – aveva detto -. Fate figli. Sono la vostra gioia e la vostra consolazione nel futuro”. Poi ha un pensiero anche per i bambini ucraini, da lui incontrati in alcune udienze, in Vaticano. “Hanno dimenticato il sorriso”, mette in evidenza il Papa.
Nell’omelia il Pontefice Francesco riprende la domanda della gente a Giovanni: “Cosa dobbiamo fare?”. Commenta il Papa: “Ognuno lo dica come preghiera, ogni sera. Chi si ritiene giusto non si rinnova”. E aggiunge: “Sono proprio i più lontani, nel brano di Luca, a esprimere questa volontà di conversione. Non i farisei o i dottori della legge, ma i pubblicani e i soldati”.
L’attesa sospettosa
Francesco pone l’accento su due modi di attendere il Signore che viene: uno sospettoso e uno gioioso. Il primo è pieno di sfiducia e ansietà. “Non siate angosciati, delusi e tristi. Quanto sono diffusi questi mali spirituali, oggi, specialmente là dove dilaga il consumismo”. A braccio aggiunge Bergoglio: “I cristiani non devono vivere con l’angoscia”.
Invece, il Papa, tornando alle pratiche della pietà popolare ricordate in mattinata, ricorda che “la fede in Dio dà speranza”, come messo in rilievo durante il congresso che si è chiuso ad Ajaccio, “apprezzando il ruolo della pietà popolare”. Bergoglio cita la preghiera del Rosario che, se praticata bene, “insegna a tenere il cuore centrato su Gesù Cristo, con lo sguardo contemplativo di Maria”. Quindi ha un pensiero anche per le confraternite, “che abbelliscono con i canti e le devozioni del popolo”.
L’attesa gioiosa
Francesco parla dell’attesa gioiosa, una gioia del cuore, “non una consolazione illusoria, per farci dimenticare le tristezze della vita. È frutto dello Spirito per la fede in Cristo Salvatore, che bussa al nostro cuore. L’avvento del Signore diventa una festa piena per il futuro di tutti i popoli. In compagnia di Gesù scopriamo la vera gioia di vivere e di donare i segni di speranza che il mondo attende”. E il primo di questi segni, ricorda Francesco, è la pace.
Quando ricorda i tanti bambini, Bergoglio tocca anche l’argomento anziani. “Gli anziani sono la saggezza di un popolo. Quanti figli abbandonano i genitori nelle case di riposo. “La Chiesa è feconda quando è gioiosa”.
Poi conclude: “Cristo è presente. Cristo è la fonte della nostra gioia. Cristo cammina con noi. Saremo felici e faremo felici gli altri”.