Il produttore cinematografico Maurizio Paganelli al Rotary club Cesena

La testimonianza a pochi giorni dall’uscita (il 13 febbraio) della pellicola “Tornando ad Est”, ambientata in parte a Cesena

Da sinistra: Norberto Fantini e Maurizio Paganelli

“Un mestiere che è anche una malattia”. Così Maurizio Paganelli ha esordito nella sua testimonianza per i soci del Rotary club Cesena condotto in questa annata dall’ingegner Norberto Fantini.

Dopo “Est”, “Tornando ad Est”

Il riferimento è al suo appassionato ruolo di produttore cinematografico delle due pellicole “Est – Dittatura last minute”, realizzata nel 2020, e “Tornando ad Est”, che esce ufficialmente in 200 sale cinematografiche italiane il prossimo 13 febbraio.  La prima ambientata in parte in Romania, la seconda in Bulgaria. Ambedue dirette dal regista Antonio Pisu.

La non facile ricerca di fondi

“La produzione cinematografica – ha detto al Rotary Paganelli, che è anche gestore della multisala Aladdin di Cesena – arricchisce da un punto di vista culturale e umano, spinge a conoscere diverse zone del mondo, a confrontarsi con le complicazioni di una gestione che mette in campo 80 persone e necessita di alti budget, anche se il nostro è stato un prodotto realizzato con appena 2 milioni e mezzo di euro”. Per finanziare questa seconda pellicola (la prima è costata poco più di un milione), Paganelli ha attinto a mutui bancari personali, ma anche ad alcuni sponsor cesenati (Ippodromo, Stadio, Orogel, Confcommercio, Maxicart, Salumificio Delvecchio, Viaggi Manuzzi), a un finanziamento pubblico (il 40 per cento del totale) e a due partner che hanno messo in cassa 300 mila euro ciascuno.

Cesena sul grande schermo

Ma cosa si vede di Cesena in “Tornando ad Est”? “L’ippodromo, la barriera, piazza Bufalini, Sette Crociari, le strade del centro e lo stadio”, elenca con orgoglio lo stesso Paganelli. Quest’ultima location, che ha riprodotto le tribune durante una partita con centinaia di comparse, è costata alla produzione 25mila euro. “Avrei potuto accontentarmi degli interni – spiega – ma sarebbe stata tutta un’altra cosa”.

Aneddoti di un mondo ammaliante

Rientra nell’esperienza entusiasmante anche la promozione delle pellicole: la partecipazione ai grandi eventi (Oscar inclusi), lo scambio con i distributori d’oltreoceano, la vittoria siglata in importanti festival cinematografici, poi il rapporto con il regista, con gli attori (“Che abbiamo trasportato dall’Italia alla Bulgaria decine di volte”), gli sceneggiatori, gli operatori di ripresa e la post produzione. Un mondo ammaliante per chi per il cinema ha coltivato una passione nata da ragazzo. E poi gli aneddoti che non mancano mai se si gira il mondo, dalla cittadinanza onoraria da parte di un comune della Transilvania, grata per aver raccontato, con l’occhio dello straniero, la dittatura di Ceausescu. Ma anche l’arresto a Mosca, durato qualche ora, per una foto davanti al Cremlino e il sospetto che “Tornando ad Est” avesse nel mirino Putin.