Il Safety work forum il 23 ottobre alla fiera. La sicurezza sul lavoro è un nuovo paradigma culturale

“Occorre un cambio di mentalità”. Lo sostiene Luigi Bianchi, il direttore di Cesena fiera. Lo dice durante la presentazione alla stampa, tenutasi questa mattina, del Safety work forum che si terrà nei locali della Fiera stessa mercoledì 23 ottobre, per tutta la giornata.

L’evento è organizzato dalla Fiera e dalla Sacchetti and partners. “Sarà un appuntamento con crediti formativi per gli addetti del settore, aperto a tutti. – fa sapere Monica Prati, titolare con Alice Sacchetti dell’omonima società di formazione, consulenza e servizi -. Tutti gli interventi riguarderanno la prevenzione di incidenti e infortuni sul lavoro. La sicurezza deve diventare cultura. Non può consistere solo in burocrazia e carta”.

L’ingegner Alessandro Rossetti, in videocollegamento, sottolinea che durante il forum lui e i suoi colleghi cercheranno di spiegare “perché accadono gli incidenti”. Il nostro cervello, bombardato da informazioni, prosegue l’ingegnere, “non può trattenerle tutte. Alcune le taglia. A volte si tratta di quelle informazioni che potrebbero evitare incidenti. Con il nostro progetto “Safe magic”, per mezzo della magia cercheremo di spiegare come accade nella mente umana. Apriremo dei cassetti, secondo la nostra mission: accendere lampadine. Non ci interessano certificati. Ci interessa salvare una mano. Un infortunio sul lavoro è molto pesante per una famiglia”.

L’ingegner Stefano Pancari, ideatore di “Rock’n’safe” insiste sul concetto di sicurezza che oggi è visto solo come burocrazia, regole e perdite di tempo. Oppure, ancora, viene vissuta come privazione. Infine, sostiene l’ingegnere, “tutti pensano di avere un contratto a tempo indeterminato con la vita. Tanto io non mi farò mai male, i più pensano”. 

L’alternativa proposta da Pancari è un cambio di paradigma. “La sicurezza è uno stile di vita e un arricchimento per tutti. Possiede il dono di non fare accadere un incidente. Oggi è importante far sorgere il senso di responsabilità diffusa”. Poi cita un esempio: “se uno si lamenta perché non gli viene data la precedenza sulle strisce pedonali, poi quando è ala guida di un’auto la deve dare”. La sfida è quella di “generare format educativi attraverso spettacoli di intrattenimento”.

Facile? Per nulla. E lo sanno benissimo gli organizzatori del forum del 23 ottobre al quale sono attese almeno 150 presenze, secondo gli auspici del direttore Bianchi. “Si tratta di un processo culturale – conclude Pancari – e la cultura non si cambia in un giorno”.

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